IL CENTROSINISTRA
di Adolfo Pappalardo - Il Mattino
Annuncio in settimana e l'ipotesi di celebrare il congresso tra il 20 ed il 30 settembre. I vertici nazionali del Pd, pur alle prese con lo spinoso nodo della Puglia dove non c'è ancora il candidato (se Decaro non scioglie la riserva si valutano ora altre ipotesi), devono gestire anche un pericoloso scenario in Campania. Il gruppo ristretto della Schlein in Campania, i parlamentari Marco Sarracino e Sandro Ruotolo (che siedono nella segreteria nazionale) non ne vogliono sapere di dare la candidatura unitaria a Piero De Luca, il primogenito-deputato del governatore. Eppure questo è il patto stretto a metà luglio a Roma tra la Schlein, il leader M5s Giuseppe Conte e l'ex sindaco di Salerno. Perché passi pure per l'assicurazione al governatore di poter presentare una civica a suo nome e la promessa di un paio di assessorati di peso ma consegnargli le chiavi del partito proprio no. Malumori registrati anche a Roma nell'area della sinistra dem: Andrea Orlando e Peppe Provenzano non hanno digerito affatto il punto del congresso contenuto nel patto De Luca-Schlein. Da qui l'idea, se ci sarà davvero il via in settimana, di schierare un altro nome: l'europarlamentare Sandro Ruotolo, molto probabilmente. Anche perché l'ipotesi di un accordo che passava per una candidatura unitaria di area SarracinoRuotolo alla Federazione di Napoli (che scade tra due anni) non va giù al gruppo riformista capeggiato da Lello Topo e Mario Casillo. Il Pd campano insomma, come al solito, si è infilato in un cul de sac. Senza contare il pressing degli alleati, dai socialisti ai mastelliani: «Una questione interna al Pd non può bloccare tutto: le regionali incombono», attaccano.
IL NODO
«Dopo due anni di commissariamento non si può pensare ad un congresso sprint: ne serve uno vero, sui programmi», ragiona l'ex deputato salernitano Federico Conte, esponente della sinistra dem. Poi aggiunge: «Sia Piero De Luca che Sandro Ruotolo sono due esponenti stimabili del Pd ed è giusto che le due mozioni possano confrontarsi sui programmi. Si verrebbe così a ricreare la naturale dualizzazione uscita fuori dall'ultimo congresso nazionale. Ma proprio perché parliamo di un congresso importante sarebbe utile dargli il via ma celebrarlo senza la tagliola delle regionali: meglio calendalizzarlo dopo». Ma l'ok del governatore al candidato grillino Roberto Fico (nel frattempo non ufficializzato) passa proprio per l'incarico al figlio a stretto giro, entro settembre. Prima del decreto che fissa il voto delle regionali e prima delle presentazione delle liste. Vedremo questa settimana segnata nell'agenda del Nazareno come decisiva: non a caso il commissario dem Antonio Misiani sarà a Napoli. ©

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