venerdì 19 dicembre 2025

Alla Casa di tutti a Moiano sabato 20 dicembre alle 18 aspettando il Natale in poesia

Vico Equense - Luigi Ieno, biologo e poeta, presenta presso lo spazio culturale di Moiano, La Casa di Tutti, la sua seconda raccolta di poesie: Suoni dalle Terre che Amo (Extraverso edizioni) con la moderazione di Giovanni Di Paola e con l’intervento del pediatra Carlo Alfaro. Lo spazio culturale, sito in Via Raffaele Bosco 505/507, è stato inaugurato lo scorso ottobre e subito si sta imponendo come un innovativo luogo comunitario dedicato alla cultura, alla condivisione e alla partecipazione attiva dei cittadini, fortemente radicato sul territorio, che offre una biblioteca e attività di lettura per tutte le età, laboratori artistici e creativi, spazi di coworking e studio condiviso, attività culturali e ricreative per famiglie e bambini. Il progetto culturale e sociale mira a mettere in connessione competenze, passioni e storie, per costruire insieme una comunità più viva, consapevole e solidale. “Un progetto di rigenerazione sociale della parte alta di Vico attraverso la cultura”, afferma Nicola Di Martino, 75 anni, farmacista, originario di Moiano, ideatore dello spazio Uno spazio ideale per ospitare una raccolta delicata e sensibile come la silloge di poesie di Ieno. “Suoni dalle terre che amo” già nel titolo spiega il senso dell’opera: i versi della raccolta sono declinati in napoletano, siciliano e portoghese, oltre che ovviamente in italiano, lingue e sonorità amate dall’autore, espressioni delle sue radici mediterranee. I suoni sono fondamentali per l’autore. “Vorrei che l’umanità imparasse ad apprezzare e adeguatamente utilizzare i suoni, manifestazioni fisiche su cui viaggiano le nostre emozioni”, scrive nella prefazione. La poesia stessa è suono, musicalità, ritmo, intonazione. Paul Valéry diceva: “La poesia è una lunga esitazione tra suono e senso". Storicamente, la poesia nasce detta, recitata, cantata. I poemi omerici, la lirica greca, i trovatori, fino a Dante: tutti affidavano la poesia alla voce. Questo ha lasciato un’eredità sonora indelebile nella forma stessa del verso. Luigi Ieno, dirigente biologo dell’ASL Napoli 3 sud, amante della letteratura (come sua madre, scrittrice), della musica, delle scienze esoteriche, dei viaggi, dopo il grande e anche inaspettato successo della sua prima raccolta poetica, uscita a marzo 2024, “Ventuno imprevisti”, ci “ricasca”, come dice nella prefazione.

 

L’opera “Suoni dalle terre che amo” è composta di 30 liriche, che sanno colpire la sensibilità di chi legge per la capacità di tracciare i punti più nevralgici dell’esperienza emotiva dell’animo umano: i nonni e i genitori, l’infanzia, l’amore, i figli, il dolore, la speranza, la rinascita, la Natura, il Tempo…la Vita insomma! Un diario di viaggio in versi, personale ma esistenziale allo stesso tempo. La scrittura è schietta, musicale, condita da sentimenti e stati d’animo universali quali la nostalgia, l’amore, il senso di appartenenza alle proprie radici familiari e geografiche, e una contaminazione mistico-fiabesca che dona magia e atmosfera ai versi. La copertina, come per il primo libro, si deve alla figlia, Valentina. La poesia è il mezzo espressivo più intimo e profondo per comunicare emozioni, pensieri, visioni interiori, laddove il linguaggio comune non riesce. In un mondo dominato dalla velocità e dalla superficialità, dalla banalità e dalla dimenticanza, la poesia impone attenzione, ascolto, lentezza. La poesia è invenzione, conoscenza, trasfigurazione e catarsi. Come dice Ungaretti, “La poesia non si scrive, si rivela”. “La poesia ha bisogno di amanti, non di estimatori” disse anche Giovanni Raboni, poeta, critico e traduttore italiano del Novecento. E’ con questo spirito che un’opera poetica come quella di Ieno dovrebbe essere vissuta, letta e compresa: con passione, coinvolgimento emotivo, sentimento vero. Perché i suoi versi pulsano visceralmente di vita, le sue parole toccano il cuore. Alla fine del libro, restano pagine bianche: sono le parole non dette. Dice l’autore: “Anche le pagine vuote sono poesia. Sono il respiro di chi legge”. Venite alla presentazione, per essere quel respiro. Quel battito, anche silenzioso. Ma potente. (Carlo Alfaro)

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