
Fonte: Giuseppe Buonocore da Metropolis
Vico Equense - «Nel caso in cui l’ufficio dovesse essere chiuso per mancato raggiungimento di un accordo tra le parti trasferiremo i nostri risparmi presso altri uffici, ovvero banche, che prestano servizi di raccolta deposito-risparmio e servizi accessori». E’ la petizione che gli abitanti di Arola, frazione di Vico Equense, hanno sottoscritto per evitare la chiusura del proprio ufficio postale. E il direttore Salvatore Testa non si sottrae alle domande: «Il 6 novembre abbiamo ricevuto l’ordine di sfratto esecutivo prorogato successivamente, in via eccezionale, al 29 novembre». Nel frattempo alcuni servizi, che di solito l’ufficio postale di Arola svolgeva quotidianamente, sono stati trasferiti presso sportelli limitrofi . La cittadinanza nel frattempo si è rimboccata le maniche non solo attraverso un’accurata raccolta firme (al momento sono circa 800 le adesioni raccolte da tutte le attività commerciali di Arola), ma anche chiedendo ripetutamente un confronto con il sindaco Gennaro Cinque. Dopo numerosi tentativi finalmente il confronto è avvenuto. «Il proprietario del locale che ospita l’ufficio postale di Arola non ha assolutamente chiesto alcun aumento della pigione - afferma uno dei rappresentati presente al colloquio con il primo cittadino -, il Comune non rispettava da tempo il pagamento del canone e di conseguenza il proprietario dello stabile ha esposto causa, facendo in modo che il contratto di locazione cadesse».