lunedì 3 dicembre 2007
SS. Trinità: nella Finanziaria un provvedimento ad hoc
Vico Equense - Nella legge finanziaria in discussione alla Camera la possibile svolta nella vicenda dell'istituto SS. Trinità e Paradiso, il grande complesso settecentesco del centro urbano che versa da anni in precarie condizioni e che ospita diverse scuole pubbliche. Il tutto mentre ormai sono mille i cittadini che hanno aderito alla petizione dell'Unitre per salvare la struttura e rilanciarla con l'acquisizione al Comune. La novità è stata annunciata dall'onorevole Gioacchino Alfano di Forza Italia durante l'incontro promosso dall'Unitre per esaminare il futuro dell'ente il cui patrimonio è costituito quasi integralmente dall'edificio di quattromila metri quadrati che per oltre un secolo ha ospitato le primarie, il magistrale, il liceo linguistico della SS. Trinità, per decenni una delle istituzioni scolastiche più esclusive della costiera. L'Unitre, che ha sede nella struttura, ha lanciato in questi giorni una petizione, indirizzata a vari ministri ed al sindaco di Vico, per chiedere la soppressione dell'ente SS. Trinità, il cui consiglio d'amministrazione è di nomina ministeriale, e il passaggio al Comune sia del patrimonio che della massiccia situazione debitoria (valutabile a due milioni di euro per contenziosi ancora in atto). I fitti che l'ente SS. Trinità incamera annualmente, pari a centonovantamila euro annui, quasi tutti pagati da Comune e Provincia per l'alberghiero sono pignorati per soddisfare i creditori, molti dei quali ex docenti delle scuole dell'istituto, il cui liceo linguistico è stato chiuso nel 1999. «Credo che ci siano buone possibilità - ha affermato Gioacchino Alfano - che possa essere approvato un emendamento, valido anche per situazioni analoghe, che permetta la soppressione di enti la cui missione di educandato sia cessata da tempo. In tal caso la prelazione delle strutture andrebbe ad enti pubblici territoriali e visto che il comune si è più volte pronunciato in tal senso sia fattibile il passaggio all'ente locale».
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