lunedì 9 giugno 2008

Gruppo del PSE a Napoli

In un momento tanto significativo per la storia del processo di integrazione europeo, il PSE e il suo Gruppo Parlamentare terranno a Napoli, dal 10 al 12 giugno prossimi, il tradizionale appuntamento annuale di incontro, confronto e riflessione sui principali dossier all’attenzione delle istituzioni comunitarie. Abbiamo scelto l’Italia, per la sua lunga tradizione europeista, per il suo impegno profuso nel corso degli anni per la costruzione dell'Europa e per conoscere da vicino il senso della novità politica maturata nel campo riformista con la nascita del PD. E' nostra intenzione approfondire forme di cooperazione e discussione con questa nuova forza politica, oltre che con le altre componenti nazionali storicamente già legate all’esperienza del socialismo europeo. E abbiamo scelto, in particolare, la città di Napoli perché il suo pluralismo culturale, le sue tradizioni storiche e civili, il suo essere naturalmente crocevia di popoli ed esperienze diverse, al centro del Mediterraneo, ci offre la possibilità di svolgere un lavoro di analisi ed elaborazione alimentato da spirito politico e culturale aperto alle contaminazioni ed al dialogo. Dell’ospitalità che riceveremo ringraziamo anzitutto il sistema delle autonomie locali, a cui presentammo nelle scorse settimane tale opportunità, incontrando grande interesse e disponibilità. Non è nostra intenzione, in qualunque Paese si sia svolto il meeting, vivere tale appuntamento in maniera avulsa rispetto al contesto politico, istituzionale, culturale, economico e civile della realtà ospitante. Meno che mai, ovviamente, lo sarà questa volta. Non ci sfuggono, infatti, il forte travaglio e le complesse difficoltà che stanno interessando il tessuto sociale, economico e civile del territorio campano; e siamo al tempo stesso consapevoli, più in generale, della sfida in corso in Italia sui temi della sicurezza, del rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini, delle minoranze e degli immigrati, in sintonia con il sistema di regole costruito in Europa. Discuteremo di riforma del modello sociale europeo, di infrastrutture transnazionali, di politiche europee per l’area mediterranea, di politiche per l’occupazione, di diritti dei consumatori, di energia, di servizi pubblici e dell’utilizzo delle risorse finanziarie legate al nuovo ciclo di programmazione 2007 – 2013 della Politica di Convergenza. E lo faremo anche attraverso gruppi di lavoro a cui abbiamo invitato a partecipare le principali realtà operanti e presenti sul territorio: i governi locali, le forze imprenditoriali, i sindacali, le università, le associazioni di rappresentanza degli interessi. Napoli è una grande città europea, una importante capitale mediterranea, e proveremo ad offrire un contributo di idee ed iniziative affinchè tale dimensione esca, in piccola parte e per ciò che è nelle nostre possibilità, rafforzata e rilanciata. I Parlamentari europei dei 27 Stati Membri che parteciperanno all’incontro potranno constatare con mano che Napoli non è solo degrado ambientale o emergenza criminale e comunque, anche su questi drammatici problemi, per quanto di competenza dell’Assemblea di Strasburgo, il Gruppo Pse è pronto e disponibile a collaborare e a fare la sua parte. Mentre discutiamo di come dare rapida attuazione alle positive innovazioni istituzionali introdotte con il Trattato di Lisbona, e mentre valutiamo le prospettive della nuova Politica di Vicinato per fare dell’Unione Europea un importante global player dello scenario internazionale che basi la propria autorevolezza sull a sua naturale vocazione pacifica e stabilizzatrice, non dimentichiamo mai la necessità di continuare a costruire una tangibile Europa quotidiana dei cittadini. Diritti, tutele, opportunità, risorse: occorre un grande sforzo comune affinchè la galassia di chances che l’Europa mette a disposizione dei propri cittadini sia vissuta in misura maggiore e più sentita da questi. Occorre rafforzare la consapevolezza e l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto alle scelte ed agli orientamenti assunti dalle istituzioni comunitarie, e decidere di tenere proprie riunioni nelle principali città europee, e non sempre solo a Bruxelles, è una scelta che va esattamente in questa direzione. Un piccolo, ma ci auguriamo significativo e simbolico, contributo per rendere più concreto l’impegno a "costruire insieme la nuova Europa". (Martin Shulz, Gianni Pittella)

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