Luigi Nicolais, Gino per gli amici, prende per mano il Pd napoletano. L´ex ministro di Prodi è stato eletto segretario ieri dall´assemblea provinciale con un risultato netto, 194 voti contro i 154 di Andrea Cozzolino. Vero è che i due si sono prontamente abbracciati, stretti dalla calca, specie di fan di Nicolais, che comunque gridavano «uniti, uniti», mentre il vincitore alzava il braccio dello sconfitto. Una reminiscenza di quando i due tutto sommato sedevano fianco a fianco negli uffici del Regione. Proprio sulla Regione si accendono ora i riflettori. Sia pur dietro i tanti richiami all´unità, la contrapposizione fra i due era per l´ennesima volta quella fra il partito nuovo, del territorio, delle primarie, e il partito degli amministratori, ovvero Antonio Bassolino e il suo palazzo. Cozzolino aveva tentato di sganciarsi da questo schema, nel suo intervento in mattinata. «Dobbiamo interrogarci sulla qualità delle proposta che intendiamo mettere in campo per il Mezzogiorno», oppure «non possiamo affidarci solo all´azione di governo». Insomma un assessore che tentava anche di far capire di non essere solo figlio di Bassolino, anzi: «Abbiamo bisogno di una nostra agenda. Non possiamo attendere di vedere cosa succede da qui a un anno», cioè quando Bassolino ha fissato il bilancio dell´azione a Santa Lucia. Non è bastato, e Bassolino perde indubbiamente un´altra battaglia dopo quella d´autunno, quando fu Angela Cortese ad andare sotto contro Emma Giammattei. Certo i due duellanti si sono profusi in profferte di unità. Cozzolino: «Comunque finisca usciremo più uniti e più forti». Nicolais: «Chi perderà dovrà avere comunque una elevata visibilità politica, perché siamo un solo partito, non due, e i nostri avversari sono fuori, è contro di loro che dobbiamo mettere in campo una proposta politica». Ragionamento confermato dopo l´elezione: «Domani cominceremo a lavorare con Andrea per formare questa segreteria e dare un segnale unitario per dire anche che la nostra è una regione che può insegnare molto». Evidente il messaggio anche a Roma. Che peraltro si era fatta viva, a festeggiamenti ancora in corso, con una telefonata di Beppe Fioroni. «Peccato che non sei qui - gli aveva detto il neosegretario - sapessi che atmosfera». In effetti c´era stata una consistente affluenza all´urna, 352 votanti su 408 aventi diritto. Per un risultato che però lascia un partito spaccato, lungo una frontiera peraltro non prevista. Nicolais ha vinto per 40 voti, e lo spostamente decisivo pare esser stato quello finale del gruppo Sommese-Amato, che ha tentato fino all´ultimo di far ritirare uno dei due, facendo però trapelare che a mali estremi avrebbe scelto l´ex ministro. Scelta conto la quale non è bastato lo spostamento in senso inverso di una parte di truppe diessine capitanate da Massimo Paolucci, arrivato al porto a votare nonostante il recente annuncio di abbandono della politica. Lo stesso aveva fatto anche Antonio Bassolino, materializzatosi per pochi minuti solo per votare, senza neanche intervenire nel dibattito in assemblea. Ma alla fine è stata decisiva soprattutto una variabile territoriale. Cozzolino aveva infatti vinto, per 4 voti, lo spoglio fra i delegati nazionali. Evidente che Nicolais è stato quindi eletto dai più anonimi delegati regionali, legati al territorio, che hanno completamente sovvertito il dato. Non a caso Nicolais si è subito attribuito il compito di «tornare nei territori, con i cittadini, per recuperare l´entusiasmo delle primarie». Anche questo pare un segnale indirizzato a Palazzo Santa Lucia. Comunque Cozzolino è rimasto in aula, a complimentarsi con Nicolais e a ricevere calorosi applausi sollecitati più volti sia dal vincitore che dalla presidente dell´assemblea Graziella Pagano. Il tempo dirà se per il Pd è davvero finita la stagione degli scontri. Ieri intanto si è votato anche a Caserta, ma solo per eleggere i delegati dei 104 circoli che integreranno l´assemblea per la elezione del nuovo segretario provinciale. Per l´occasione è emerso anche che sono 15mila i cittadini che hanno aderito al partito casertano. (Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)
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