mercoledì 4 giugno 2008

Saviano, dopo Gomorra inchiesta sui tumori

Dopo il successo mondiale di Gomorra, una domanda circola da tempo negli ambienti editoriali. E cioè: cosa scriverà ora Roberto Saviano? A che cosa sarà dedicato il suo secondo libro? A questo interrogativo ha provato a dare una risposta ieri il sito di indiscrezioni e gossip «Dagospia», rivelando che lo scrittore napoletano sarebbe al lavoro sul rapporto tra rifiuti tossici e incidenza dei tumori nel casertano. Una sorta di seguito di Gomorra, dunque, centrato però sul tema più scottante di questi tempi, cioè quello dell'immondizia e delle conseguenze sanitarie dell'emergenza in Campania. In particolare, Saviano starebbe indagando nell'area di Caserta, già esplorata nel suo best seller nonché sua terra di origine, e avrebbe percorso in lungo e in largo le corsie degli ospedali locali per raccogliere dati sulle patologie tumorali e sugli aborti spontanei che si presumono provocati dalle tonnellate di rifiuti tossici sversati (spesso illegalmente) da anni in queste zone. Quella del secondo libro per Saviano è una questione non da poco: anche nel caso di un capolavoro, sarebbe probabilmente difficile eguagliare il travolgente boom di Gomorra, che è stato un vero e proprio «caso», letterario e non solo. Proprio per questo lo scrittore ha dichiarato di frequente, in pubblico e in privato, le sue intenzioni di cambiare completamente materia e campo d'indagine, tanto che per un periodo era trapelata l'idea di un reportage da infiltrato nei territori «caldi » come Afganistan e Iraq. Altra traccia di cui si è parlato era quella del commercio di cocaina: tema già trattato in chiave locale nelle pagine di Gomorra, ma da ampliare e seguire lungo le piste dei narcotraffici internazionali. Ora, dunque, la nuova indiscrezione. Ma a quanto pare abbastanza fuorviante. Dalla Mondadori infatti arriva una rapida smentita: il nuovo progetto editoriale di Saviano — che effettivamente è in cantiere — per ora è top secret. Dagli ambienti vicini allo scrittore, invece, proviene la conferma che Saviano aveva realmente in animo di lavorare sul cancro, per firmare un breve pamphlet in prospettiva non localistica ma globale. La malattia, insomma, come problema sociale (nei suoi risvolti economici ed affaristici) e diffusa a livello mondiale. Del resto Saviano ha avuto diversi contatti con Umberto Veronesi, che è suo grande fan, e dall'oncologo ha attinto molte informazioni sull'argomento. Negli ultimi tempi, però, il progetto è stato in parte abbandonato e in parte trasformato — lavorare su questo tema non ha dato i risultati sperati — e solo qualche traccia confluirà nel nuovo lavoro, che peraltro non si annuncia imminente. (Mirella Armiero da il Corriere del Mezzogiorno)

In Campania 500 mila tir carichi di veleni
Napolionline - la citta vista da dentro - mercoledì 04 giugno 2008

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