lunedì 9 giugno 2008
Sistemi di allarme, nessuno li ha usati
«Dobbiamo fare una campagna di comunicazione, perché i mezzi di allarme ci sono ma nessuno dei testimoni li ha attivati». Antonio Sarnataro è il direttore generale della Circumvesuviana, teatro dell’aggressione ai due giovani gay. Nessuno è intervenuto, sembra. «Nessuno ha dato neanche l’allarme. Ad accorgersi di quanto accadeva è stato il capotreno sui monitor. Ma nei vagoni ci sono citofoni collegati alla centrale operativa. Bastava usarli e la polizia sarebbe intervenuta alla prima stazione utile». Così non è stato? «Purtroppo no. Per questo nei prossimi giorni faremo una campagna informativa. La gente deve sapere che noi a bordo abbiamo i mezzi per dare l’allarme, come citofoni e telecamere, presenti su ogni treno e anche quasi in tutte le stazioni. Naturalmente ci rendiamo conto che questo non basta». Cioè? «Che per una vera dissuasione c’è bisogno di presenze delle forze dell’ordine sui treni. L’esperienza insegna che è l’unico modo per non far accadere certi episodi». Adesso le forze dell’ordine non sono presenti? «Nei weekend ci sarà un presidio di polizia e carabinieri sui treni. Abbiamo chiuso un accordo in tal senso con le forze dell’ordine. Una misura importante perché proprio nei fine settimana, specificamente nei convogli di ritorno, si verificano gli episodi di violenza. Diciamolo chiaramente, non è criminalità, ma il fenomeno delle bande a destare preoccupazione». Solo teppismo, quindi? «Nella maggior parte dei casi, sì. Si tratta di giovanissimi che, quasi sempre alla fine della giornata, sulla strada di ritorno, quando sono vicini a casa, danno sfogo alla loro violenza». E per arginare questi episodi basta la presenza di uniformi a bordo dei treni? «Dalla nostra esperienza sì. Del resto noi in media muoviamo 130mila utenti al giorno. Una piccola città di viaggiatori. Impensabile che non ci siano controlli di polizia». Ma arriveranno in maniera più costante? «Qualche tempo fa il ministero degli Interni ha chiuso un accordo con MetroNord Milano per un presidio di polizia ferroviaria. Ora sia l’assessore Cascetta che il governatore Bassolino hanno chiesto al Viminale una presenza della Polfer anche nella Circumvesuviana. Purtroppo sinora il governo è stato piuttosto sordo». (Cristiano Tarsia il Mattino)
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