Gilda Arpino, classe 1985, è nata tra il mare e le montagne, dove il profumo di lavanda e limoni penetra nelle narici e ti scioglie l’anima. È cresciuta a Vico Equense, e con lei l’amore per l’arte.
Vico Equense - All’età di soli cinque anni si avvicina alla ginnastica: comprende da subito le fatiche e le soddisfazioni che si celano dietro le sfide, dietro le passioni, quelle struggenti, quelle per cui vivi ma non dormi. Quella lezione Gilda non l’ha più dimenticata. Giorno dopo giorno si avvicina alla danza, classica e moderna, accumulando molteplici esperienze sul piano sportivo, didattico ed artistico con la partecipazione a gare FGI, saggi di fine corso, spettacoli, stage, brevetti e master. Poi si iscrive al liceo classico e la sua vita cambia: si appassiona al teatro greco e così, subito dopo la maturità, frequenta a Roma l’Accademia d’Arte Drammatica “P. Scharoff”, diplomandosi con il massimo punteggio. Inizia a lavorare in teatro, scrive addirittura uno spettacolo ed appare persino in televisione. Gilda Arpino, prima ginnasta e poi attrice. Come hai capito che l’arte faceva parte di te? L’ho capito fin da bambina, quando mi sono iscritta ad un corso di ginnastica. Di certo gli studi classici hanno influenzato maggiormente le mia formazione. I miei insegnanti sono riusciti a farmi apprezzare il teatro greco, i miei miti erano Eschilo ad Euripide, ed è stato al liceo che mi sono cimentata nell’ “Ecuba” di Euripide. Le scelte successive sono state il coronamento di un percorso tracciato inconsapevolmente, e così mi sono iscritta all’Accademia a Roma.Tra le mille esperienze collezionate e che sono riportate sul tuo sito una che mi ha colpito più di tutte: sei addirittura autrice di un tuo spettacolo “Io, Gilda tra ragione e sentimento”. Ce ne vuoi parlare? Lo spettacolo nasce dalla consapevolezza che il teatro moderno, sperimentale, non può esistere senza quello classico. Ho ideato una performance che da un lato comprendende dei momenti ispirati alla classicità, rievocandola, e dall’altro, mi sono ispirata alla quotidianità, alle mie esperienze, tenendo presente gli insegnamenti di grandi attori contemporanei, Lina Sastri ad esempio, che considero una tra le più grandi attrici viventi. Ora, invece, sono impegnata nella stesura di un secondo spettacolo, che conto di portare in giro quest’estate. Dovrei debuttare a Sorrento, magari ti invito… Vuoi dirci come si rapporta una giovane, che ha fatto dell’arte la sua vita, ad una società che invece ha deciso di non investire nella scuola e nella cultura? Eh… credo sia vergognoso che uno Stato non creda nell’importanza dell’istruzione pubblica e dell’arte. Ti faccio un esempio. Io ho deciso di intraprendere la strada del teatro perché al liceo ho avuto degli insegnanti preparati e validi che mi hanno fatto amare a tal punto la tragedia greca da spingermi a frequentare l’Accademia a Roma. Cosa sarebbe successo, invece, se i miei insegnanti non fossero stati incentivati? Il rischio è quello di smarrire la coscienza critica, l’identità, un rischio troppo alto, che implica una sterzata decisa per cambiare la direzione catastrofica degli eventi. La situazione è ancor più triste se si pensa che l’Italia, ed in particolare il nostro meridione, si sono sempre distinti per le propensioni artistiche della popolazione, e smettere di crescere, di studiare, di approfondire sarebbe come decretare la morte certa di questo Paese. Per quanto mi riguarda sono stata fortunata, e questo ce l’ho ben presente. Anch’io spesso fatico ad affermare una tipologia di spettacolo diciamo “impegnato”. Ci sono, infatti, comici che riempiono i teatri in una sola serata, mentre io tento in tutti i modi di riesumare i grandi talenti che paradossalmente hanno segnato la storia del teatro, ma che pochi conoscono. Ad ogni modo, credo che sia il consenso popolare a fare il buono ed il cattivo tempo del teatro e dell’arte in genere: se la gente apprezza, non solo un artista è invogliato a fare meglio, ma prima o poi chi è al posto di comando dovrà riconoscerne la potenza. Per quanto mi riguarda sono proprio i riconoscimenti pubblici a darmi l’entusiasmo per continuare e dare il meglio, sempre. Ciao Gilda e in bocca al lupo. Grazie a te e crepi il lupo!
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