mercoledì 23 gennaio 2013

Capacchione: "Guerra all'economia mafiosa per rilanciare il Mezzogiorno"

Intervista a Rosaria Capacchione di d.d.c. Il Mattino 

Casertana, 52 anni, dal 1985 Rosaria Capacchione lavora per Il Mattino. È autrice del libro «L`oro della camorra». Le mafie danneggiano il Mezzogiorno? «Il tasso di disoccupazione elevatissimo della Campania, tra i più alti d`Itala, è in gran parte determinato dall`economia malata infiltrata da logiche criminali. Se da un lato il ricorso massiccio al racket e all`usura ha impoverito l`economia di eccellenza della Campania, dall`altro l`attività di riciclaggio ha prodotto false offerte occupazionali e speranze destinate a svanire nel giro di pochi mesi grazie al vorticoso giro di cambi di compagini societarie». L`interesse dei boss per il ciclo dei rifiuti è ancora vivo? «L`ultimo sequestro del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha dimostrato che la camorra sta mettendo le mani su importanti brevetti detenuti da imprese del Nord specializzate nelle bonifiche. È stato un imprenditore ligure a denunciare le pressioni ricevute da persone vicine al clan dei casalesi appena nel dicembre scorso quando stava ormai consolidandosi l`opinione di una sostanziale messa in liquidazione dello stesso clan. Opinione evidentemente sbagliata visto l`attivismo nel settore del risanamento ambientale, nel quale si suppone arriveranno ingenti provvidenze pubbliche».

Come frenare le imprese mafiose? «Sono necessarie due cose: il rigorosissimo controllo sulle società e la creazione di una white list. Assistiamo a un`applicazione schizofrenica della normativa antimafia: talune prefetture, in violazione della legge sugli appalti, negano il nulla osta antimafia a imprese che avevano lavorato fino al giorno del sequestro e che invece, paradossalmente, vengono bloccate quando passano sotto il controllo dello Stato. Un comportamento che finisce con l`agevolare la convinzione che le organizzazioni mafiose danno lavoro mentre lo Stato lo toglie. È poi fondamentale lo sfruttamento in termini produttivi delle smisurate ricchezze confiscate ai clan. In materia esiste una proposta di legge della Cgil che sarà messa in agenda dal prossimo governo». Nitto Palma dice: il Pd non è un partito serio perché ha una candidata indagata. Vero? «Non è proponibile accostare il reato di associazione esterna alla camorra oltre a vari reati con l`ipotesi di una calunnia che avrei detto in un bar. Non c`è altro. So solo che un giornale ha tirato fuori delle intercettazioni mai ammesse in questo processo iniziato nel 2004 e, guarda caso, apparse nel giorno in cui Palma aveva convocato una conferenza stampa per difendere Cosentino».

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