Blitz della Finanza davanti all'area protetta dei Bagni della Regina Giovanna
Fonte: Antonino Siniscalchi da Il Mattino
Sorrento - Duecento chilogrammi di datteri di mare sono stati sequestrati nello specchio d'acqua antistante Punta del Capo di Sorrento dai militari della stazione navale della Guardia di finanza di Napoli. L'operazione attuata nell'ambito di una intensa attività di controllo economico finanziaria sul mare e lungo la costa, disposta e coordinata dal reparto operativo aeronavale di Napoli. Nel mirino delle fiamme gialle la pesca di frodo e la commercializzazione di mitili nel golfo partenopeo. Con i 200 chilogrammi di datteri di mare, quotati sul mercato ittico circa 20mila euro, i militari hanno sequestrato anche 14 bombole da sub. L'equipaggio di una motovedetta veloce delle fiamme gialle ha intercettato nello specchio d'acqua antistante i bagni della Regina Giovanna numerose imbarcazioni pro venienti dal porticciolo di Marina di Puolo. La presenza del mezzo militare ha insospettito gli occupanti dei natanti che si sono allontanati precipitosamente alla zona. Il loro comportamento ha attivato i finanzieri che hanno ampliato il raggio dei controlli nel tratto di mare tra Massa Lubrense e Sorrento. Nel corso della perlustrazione venivano rinvenuti, adagiati su basso fondale, cinque contenitori di plastica e 2 retini contenenti complessivamente circa 200 chilogrammi di datteri di mare, 14 bombole da sub e 3 mazzuole utilizzate per frantumare la roccia. La pesca abusiva del dattero di mare, nonostante l'impegno di magistratura e forze dell'ordine, rimane una piaga per le pareti calcaree del parco marino di Punta Campanella.
Tra i bagni della Regina Giovanna e la baia di Jeranto sono quasi completamente distrutti chilometri di roccia. Un danno all'ecosistema è incalcolabile, se si pensa che un dattero impiega pure 80 anni per crescere e che i detriti di roccia soffocano gli organismi sul fondale. Aspetti ambientali a parte, il traffico di datteri alimenta un mercato sempre florido che sfida la crisi economica. Il prezzo al dettaglio di questi frutti di mare oscilla mediamente dagli 80 ai 120 euro al chilo. D'estate e durante le festività natalizie, quando si registra il boom del consumo di mitili, un chilo di datteri può costare anche 150 euro. E il prezzo lievita ulteriormente quando le forze dell'ordine intensificano i controlli. La pena prevista per chi pesca, detiene e commercia datteri di mare prevede una multa fino a 12mila euro e l'arresto da due mesi a due anni. In un ulteriore distinto intervento, inoltre, l'unità navale della stazione navale della Guardia di finanza di Napoli, ha fermato e sottoposto a controllo nelle acque del Porto di Napoli un natante con a bordo un soggetto intento ad effettuare la pesca subacquea, non professionale, di frutti di mare con l'ausilio di apparecchio ausiliario per la respirazione. Il controllo nel golfo di Napoli si è concluso con il sequestro di 33 ceste contenenti un totale di mille chilogrammi di cozze prive dei requisiti igienico-sanitario pronte ad essere immesse sul mercato. Sia i datteri che le cozze venivano successivamente rigettati in mare in quanto ancora in buono stato di conservazione.
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