Penisola sorrentina - Un confronto periodico, basato su punti programmatici prestabiliti, per verificare concretamente il raggiungimento degli step necessari per il definitivo superamento delle criticità negli ospedali della costiera sorrentina. E’ la sintesi emersa a margine dell’incontro, tenutosi ieri martedì 25 maggio negli uffici di Palazzo Santa Lucia della Regione Campania, tra una delegazione del Coordinamento delle Unità pastorali e delle associazioni del territorio della Penisola sorrentina, il vicepresidente della Giunta regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola, e il Prefetto Mario Morcone, assessore regionale alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione. Un incontro serrato, dai toni pacati e costruttivi, dove sono state sottolineate ai vertici regionali le criticità dei servizi sanitari nei presidi ospedalieri di Sorrento e di Vico Equense. Criticità che hanno portato all’interruzione temporanea (ma comunque inaccettabile), nei mesi scorsi delle attività del reparto di rianimazione dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Sorrento, del reparto di chirurgia del medesimo ospedale (ancora non operativo), del pronto soccorso del presidio ospedaliero “De Luca e Rossano” di Vico Equense (ancora non operativo). Di qui, la proposta di avviare un’interlocuzione tra la Regione, l’Asl Napoli 3 e il Coordinamento delle Unità pastorali e delle associazioni, per i rispettivi ambiti di competenza. Ambiti che, nel caso del Coordinamento, non riguardano - naturalmente - aspetti di indirizzo operativo, politico e dirigenziale (che spettano a Regione e Asl), ma di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle stesse istituzioni. “Pur consapevoli del perdurare delle criticità nei presidi ospedalieri della costiera sorrentina – sottolineano dal Coordinamento – abbiamo apprezzato l’impostazione dell’incontro con il vicepresidente della Regione Campania, Bonavitacola e con l’assessore regionale Morcone. Un’impostazione ripulita dal linguaggio retorico delle solite promesse irrealizzabili, basata sulla realtà dei fatti e sulla consapevolezza che la strada da percorrere è ancora lunga.
Prendiamo atto del concorso pubblico, indetto pochi giorni fa dalla Regione - anche su impulso dello stesso Coordinamento - cucito su misura per l’ospedale di Sorrento, per la copertura di cinque posti a tempo indeterminato di anestesisti e rianimatori. Prendiamo atto anche della disponibilità dei vertici regionali, nella fattispecie dell’assessore Morcone, ad interfacciarsi, anche attraverso la direzione generale dell’Asl Napoli3, periodicamente con una delegazione del nostro Coordinamento, per verificare l’effettivo superamento dei vari step programmatici, finalizzati a risolvere definitivamente le criticità degli ospedali della costiera sorrentina. Prendiamo atto anche del fatto che gli stessi vertici della regione riconoscono che probabilmente qualche disattenzione nei confronti degli ospedali della penisola sorrentina può aver generato nel tempo l’aggravarsi di alcune criticità che oggi richiedono risposte pronte e lungimiranti. Abbiamo ribadito ai vertici regionali la posizione del nostro Coordinamento: una posizione che non vuole invadere campi, ma generare dei processi di riflessione, attenzione, confronto. Continuiamo a ribadire serenamente di non avere soluzioni, e anche se le avessimo, non saremmo competenti ad attuarle. Continueremo l’opera di sensibilizzazione, consapevoli delle inevitabili insidie di una strada ancora in salita, mantenendo lo stile e i modi che stanno contraddistinguendo il nostro percorso. Un percorso che abbraccia i rappresentanti di circa 40 parrocchie della penisola sorrentina e di oltre 50 associazioni presenti sul territorio della costiera sorrentina, e che conta anche sul sostegno dell’arcivescovo della Diocesi di Sorrento-Castellammare, don Franco Alfano, delegato del Servizio per la Salute della Conferenza episcopale regionale della Campania”. Intanto, lunedì scorso 24 maggio, i rappresentanti del nostro Coordinamento si sono nuovamente riuniti presso i locali della Cattedrale di Sorrento anche per ascoltare e confrontarsi con i promotori della manifestazione del 29/5 (Cub, Conta anche tu, i Cittadini contro le mafie e la corruzione, Vas, Cisal), riuniti in comitato, i quali hanno esposto le ragioni che sono alla base del sit-in in programma. La tematica sanitaria interpella sempre di più le nostre comunità e il nostro territorio e irrompe prepotentemente nel dibattito cittadino facendosi anche malumore “di piazza”. Ciò che sta a cuore a tutti, indistintamente, è avere nel nostro territorio ospedali funzionali ed efficienti, a partire dalla disponibilità di risorse umane adeguate. E questo, indipendentemente da ogni discorso, ancora in fase prospettico, di ricollocazione infrastrutturale.
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