martedì 18 maggio 2021

Faito. Curare i sentieri per battere le dipendenze

Vico Equense - «Da quando è scoppiata la pandemia, abbiamo iniziato a ricevere un numero enorme di richieste di aiuto. Famiglie che all’improvviso si sono accorte di avere in casa il mostro della dipendenza, con figli incapaci di staccarsi dalle sostanze da abuso e impossibilitati a mascherare la propria condizione». È una situazione drammatica quella descritta da Pietro Falco, psicologo della Comunità di recupero “Il Camino”, dalla quale nasce un progetto grazie al quale l’impegno civico sarà parte integrante della riabilitazione. E, soprattutto, dopo le necessarie costrizioni imposte per il contenimento del virus, sarà un’attività a contatto con la natura. Il progetto, inaugurato ieri dal direttore del centro “Il Camino”, Pietro Falco, prevede la riqualificazione degli splendidi sentieri del Monte Faito. Un’iniziativa possibile grazie anche al patrocinio morale del Comune di Vico Equense, che affiancherà i ragazzi. Altamente simbolico il nome scelto per questo progetto: “Alle dipendenze per il bene comune”. «L’idea è stata quella di offrire un cambio di prospettiva, una nuova chiave di lettura e soprattutto una nuova accezione al termine dipendenze», – spiega poi il fondatore della Comunità Fabrizio Pallotta. «Grazie a questo progetto, che non avremmo mai potuto far partire senza il Patrocinio della Città di Vico Equense e lo straordinario lavoro della nostra grande famiglia, i nostri ragazzi, sotto la supervisione della responsabile educativa Carmela Coppola e il controllo dell’operatore Franco Architravo, svolgeranno attività di recupero, manutenzione e abbellimento dei caratteristici sentieri del Monte Faito, che da sempre ospita la nostra Comunità. Il lockdown ha fatto emergere un fenomeno spesso sottovalutato dalle famiglie, le nostre porte sono aperte a chi ha bisogno di aiuto». I ragazzi coinvolti nel progetto sono 21. La maggior parte sono caduti nel vortice della dipendenza tra i 15 e i 16 anni e grazie alla Comunità Il Camino stanno ora riprendendo in mano la propria vita.

 

«Il percorso riabilitativo non è semplice – dice l’assistente sociale della comunità Rita Angelica Iacobucci -, ma tutti i nostri ospiti imparano presto a capire quanto sia importante li lavoro di squadra, quanto siano fondamentali le relazioni. Questo progetto mira a rinsaldare anche un legame con il territorio che ci ospita. Sono certa che riusciremo a trasferire un’accezione positiva ad un termine che per molti può avere solo un’accezione negativa». Alla cerimonia di presentazione del progetto sono intervenuti tra gli altri, l’arcivescovo dell’arcidiocesi di Sorrento – Castellammare di Stabia monsignor Francesco Alfano e il sindaco della città di Vico Equense Andrea Buonocore. «Nessuno sia lasciato indietro. - ha sottolineato monsignor Alfano -  Non è possibile vivere insieme e dimenticare qualcuno, specie chi ha bisogno. La speranza non deve venire meno perché ci aiuta ad affrontare i problemi e risolverli.» Il sindaco Bonocore ha ribadito l’importanza di questo progetto «nato da un momento sinergico tra Comune e Comunità». Al fianco dei ragazzi ci saranno anche le donne e gli uomini del Comune di Vico Equense. Dall’Ufficio delle Politiche Sociali con la psicologa Carmela Vanacore e Caterina Trombetta assistente sociale, la responsabile dello Sportello Unico Rosaria Savarese. E ancora, il comandante della Polizia Locale Ferdinando De Martino, dell’Ufficio Ecologia e la Sarim la società di raccolta rifiuti che opera per la Città di Vico Equense che metterà a disposizione mezzi, strumenti e attrezzature necessari al raggiungimento dell’obiettivo. «Assieme alla Comunità il Camino – prosegue il sindaco – puntiamo a rendere questi giovani costretti ai margini, delle vere e proprie risorse per la comunità. Questi ragazzi non sono solo utili, ma indispensabili per la collettività. Il progetto ben si sposa anche con la fortissima vocazione turistica di Vico Equense, visto che i sentieri del Faito potranno essere la meta ideale di turisti e appassionati del trekking nel rispetto di tutte le necessarie norme per il contenimento del contagio. «Il Faito può dare moltissimo, con la funivia riaperta tanta potrà godere della bellezza dei luoghi di un territorio che viene restituito alla comunità”.

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