Vico Equense - Un quadro del ‘500 sparito da Vico Equense 42 anni fa e ritrovato dai Carabinieri. La preziosa opera d’arte è stata trafugata dalla chiesa di Santa Maria del Toro il 28 aprile 1979. Si tratta di un dipinto ad olio su tavola e datato 1555, raffigurante la Madonna delle Grazie tra i Santi Michele Arcangelo ed Antonio di Padova che si inserisce nella produzione manieristica napoletana e si può assegnare ad un artista della cerchia di Pietro Negroni (1505 -1567), pittore calabrese operante a Napoli. "Precedentemente al furto, il quadro era esposto sulla parete laterale sinistra della chiesa di Santa Maria del Toro – spiega don Pasquale Vanacore, Direttore Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi Castellammare-Sorrento - ed era inserito in una splendida e fastosa cornice barocca lasciata in situ dai ladri che si limitarono ad asportarne la cimasa raffigurante una testina d’angelo; in seguito la cornice fu riutilizzata per ospitare un moderno dipinto raffigurante San Giuseppe.” Le forze dell'ordine mantengono il più stretto riserbo sulla località e sulle modalità in cui il dipinto sarebbe stato ritrovato qualche settimana fa. “Secondo le notizie storiche che possediamo, - continua don Pasquale - la fondazione della chiesa di S. Maria del Toro fu opera di un gruppo di famiglie locali che vollero così garantirsi un luogo di culto vicino alle loro case, trovandosi lontano sia dal centro di Vico che dalla soprastante chiesa di S. Maria a Chieia. L’occasione fu data dalla riscoperta in una grotta di un antico affresco raffigurante la Madonna, dimenticato e ricoperto dai rovi; la grotta si trovava sotto la strada, subito dopo il basamento del campanile. Il luogo era posto presso l’antica strada romana che collegava Stabiae a Surrentum, detta Via Minervia perché terminava presso il celebre santuario della dea posto a Punta Campanella -allora chiamato Promontorio di Minerva - ed aveva già in antico il nome di Toro nel senso di luogo elevato rispetto alla città. Altri toponimi del genere ricorrono spesso nel nostro territorio (Tuoro, Toriello, Torina, Montaro etc.) e a Priora, casale di Sorrento, sorge addirittura una chiesa con lo stesso titolo di S. Maria del Toro.
A rendere il luogo affascinante non è solo la storia o il meraviglioso panorama che vi si gode, ma è soprattutto la leggenda che ammanta di miracoloso il ritrovamento della sacra immagine titolare della chiesa; essa, secondo il racconto riportato dallo storico locale don Gaetano Parascandolo, fu rinvenuta in seguito ad una luce prodigiosa che promanava dalla grotta, notata da una vecchietta che pascolava un toro nei suoi pressi. Un ulteriore sviluppo della leggenda voleva anche che il toro si inginocchiasse ogni qualvolta passava davanti alla grotta. Un altro racconto riferisce di una ragazza storpia, certa Caterina Bozzaotra, cui sarebbe apparsa la Madonna invitandola ad andare alla grotta per ottenere la guarigione; cosa effettivamente avvenuta non appena la fanciulla si fece portare sul posto.” Il recupero del dipinto della Madonna delle Grazie, impropriamente definito “trittico”, è stato possibile poiché dopo il furto e la successiva denuncia, sporta dal superiore dell’epoca Padre Generoso Tarantino dei Carmelitani, una sua foto fu inserita nella banca dati dei carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali. “Grazie alle indagini condotte dal Maresciallo Capo Pasquale Salamida e dall’Appuntato scelto Matteo Scozzi diretti dal Tenente Massimiliano Croce – continua don Pasquale - e grazie ai documenti presentati dall’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, comprovanti la sua effettiva provenienza dalla chiesa di S. Maria del Toro di Vico Equense, il quadro è stato riconosciuto e sequestrato.” Sabato 4 dicembre la preziosissima tela sarà ufficialmente riconsegnata alla chiesa di Santa Maria del Toro.
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