Napoli - "Alcune storie continuano ben oltre la parola fine. Storie di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, donne e uomini. Chi ha combattuto, chi ha detto no. Chi stava semplicemente vivendo. Tutte le loro storie affondano nella nostra terra, nutrono le nostre radici, alimentano la nostra speranza. Sono il nostro futuro." Queste le parole che hanno introdotto a Piazza del Plebiscito, l' arrivo del corteo che ha attraversato il centro. Nella suggestiva cornice della piazza sono stati letti i nomi di tutte le 1055 vittime innocenti di mafia: semplici cittadini, magistrati, rappresentanti delle forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali. Lungo il percorso, a piazza Municipio, sede del Comune di Napoli, si sono uniti al corteo il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. A conclusione della manifestazione l' intervento di Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera Contro le Mafie, preceduto dalla lettura di un messaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il Presidente della Repubblica ha sottolineato l' importanza della memoria e dell' impegno contro la disumanità delle mafie. In testa al corteo un grande lenzuolo, 20 metri per 10, con l'arcobaleno della pace che occupa tutta la sede stradale e precede i gonfaloni dei comuni presenti. Tante le bandiere arcobaleno mostrate dai manifestanti. Trecento i pullman giunti da tutta Italia nel capoluogo partenopeo, piazza principale della manifestazione che si svolge in contemporanea in altre città italiane, da Torino a Roma, da Milano a Bari. Presenti esponenti del sindacato e delle istituzioni, studenti, e soprattutto i parenti delle vittime giunti a Napoli da tutta Italia.
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