Vico Equense - Verrà presentato questa sera, 3 maggio 2023, alle ore 19.30, nell’ oratorio “Santa Maria Visita Poveri” di Bonea, l’ultimo libro di padre Enzo Fortunato “Processo a Francesco. Il messaggio del Santo nella rivoluzione di papa Bergoglio” edito da Mondadori con la prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi. A dialogare con l’autore don Mario Cavaliere e Rosa Gargiulo. Il mese di maggio sarà per la comunità parrocchiale di Bonea un’occasione di crescita non solo spirituale ma anche sociale e culturale, tanto è vero che sono stati organizzati una serie di appuntamenti che coinvolgono associazioni locali e non solo dedicati a tutte le fasce d'età, per scoprire la bellezza della lettura. “Si prospetta dunque un maggio dove le porte del nostro oratorio – spiega il parroco di Bonea, don Mario Cavaliere - saranno aperte a chi vuole trascorrere del tempo a leggere, a studiare e lasciare che i bambini possano rincorrersi e giocare liberamente. Ad accogliere tutti vi saranno non solo i volontari del posto ma anche i ragazzi dell'associazione "Oltre il Guscio" che con il loro entusiasmo ci richiameranno ad un valore essenziale del vivere comune qual' è l'inclusione.” L’autore nel libro mette a confronto la storia, che per molti versi è speculare, di papa Bergoglio a quella di san Francesco d’Assisi che, nel corso della sua vita, dovette passare attraverso ben tre processi: il primo, mosso dal padre Pietro di Bernardone; il secondo, noto come il processo del “Signor Papa”; e il terzo quando decise di rassegnare le dimissioni dalla guida del suo stesso Ordine. Partendo dal racconto di questi tre episodi, padre Enzo Fortunato riflette sulle somiglianze tra la vita del Santo e quella di papa Francesco: entrambi, come Gesù, non giudicano mai l’altro, ma sono continuamente sotto giudizio. Come scrive nella prefazione il cardinale Matteo Maria Zuppi: «una delle chiavi di lettura offerta da padre Enzo Fortunato sta nel modo in cui entrambi – il Santo e il papa – rispondono ai loro accusatori. O, come sarebbe meglio dire, il modo in cui non rispondono. Non si tratta di eludere il confronto, ma di ribaltare il piano e la logica dell’accusa. Questa, infatti, alimenterebbe soltanto l’odio e il rancore. La logica del cuore apre invece lo spazio a un altro modo di intendere la relazione umana».
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