sabato 28 ottobre 2023

Vico Equense. Maggioranza senza voti in consiglio, Maurizio Cinque “Punti all’ordine del giorno approvati grazie alla minoranza”

Vico Equense - “Un provvedimento importante come il DUP (documento unico di programmazione) passa grazie al nostro senso di responsabilità. Potevamo lasciare l’aula, così sarebbe caduto il numero legale e la seduta sarebbe stata rinviata. Invece, abbiamo preferito garantire con la nostra presenza la regolarità del Consiglio comunale.” A precisarlo è Maurizio Cinque (foto), leader della minoranza. Ieri mattina, l’assenza di quattro consiglieri di maggioranza ha convinto le opposizioni a non abbandonare l’aula mettendo fine, in tempi rapidi, a una seduta che avrebbe dovuto approvare, tra l’altro, la commissione per il monitoraggio elettromagnetico dei lavori Terna ad Arola, oltre la variante per il progetto di un impianto sportivo a opera di un privato a Bonea. Per i banchi della minoranza si è trattato di un chiaro segnale politico lanciato all’indirizzo del governo cittadino. “Ci sono gruppi politici – aggiunge Maurizio Cinque – che mancano, è di tutta evidenza che il sindaco e la sua amministrazione ha una difficoltà da gestire.” E’ chiaro il riferimento da parte di Cinque al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, composto da Daniela Gianna e Giuseppe Russo, che non ha partecipato alla seduta. Maurizio Cinque, però, rileva un’anomalia. L’assessore Luigi De Martino, espressione del partito della Meloni, era in Consiglio. “Una frattura nella frattura sostanzialmente” afferma il leader dell’opposizione. Assente anche Domenico Raganati, anch’egli consigliere di maggioranza eletto nella civica del sindaco. La mancata partecipazione, invece, di Vincenzo Cioffi sarebbe da addurre a problemi di natura personale. Non si conoscono i motivi di dissenso politco degli altri tre. “A Vico Equense purtroppo – si legge in una nota del circolo Pd - il confronto politico viene accuratamente evitato e questo è un male perchè la città ha il diritto di sapere. Quali sono le motivazioni politiche o amministrative (o gli interessi di bottega) di uno strappo così clamoroso? Mentre Il sindaco studia – continuano i Dem - per fare il sarto da grande e farfuglia che è pronto a ricucire lo strappo con i consiglieri ribelli, la città galleggia in tutti i suoi problemi.”

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