Famiglia esprime disappunto al gip: 'L'abbiamo saputo dai media'
Vico Equense - Sono state prorogate di altri 120 giorni le indagini sulla scomparsa di Angela Celentano, la bimba di tre anni di cui si sono perse le tracce nel 1996 mentre era con la famiglia sul Monte Faito. A deciderlo è stato il gip del tribunale di Napoli. Sulla cosiddetta "pista turca" a più riprese si sono concentrati gli inquirenti purtroppo senza ottenere risultati a partire del 2010. L'informazione sulla proroga viene appresa dai genitori di Angela - Catello Celentano e Maria Staiano - dai media e non dal giudice al quale, attraverso il loro legale, l'avvocato Ferrandino, hanno deciso di manifestare con una lettera il loro disappunto. "Ancora una volta apprendiamo dai mezzi di informazione notizie che attengono alle indagini relative alle ricerche in Turchia di Angela", scrive Ferrandino. "E' di poche ore fa la notizia che Lei avrebbe concesso un'ulteriore proroga di 120 giorni per l'espletamento di indagini suppletive in Turchia. Nei suddetti articoli si legge un virgolettato che viene ripreso dal suo provvedimento di proroga 'nonostante il sollecito del Ministero di Giustizia Italiano nulla è pervenuto dalla Turchia'". "I signori Celentano, mio tramite - si legge nella nota del legale - sono a chiederle informazioni in merito alla veridicità di tale notizia fatta circolare sulla stampa e la invitano ad avviare un indagine volta ad individuare il responsabile della diffusione del contenuto del suo provvedimento". "Catello Celentano e Maria Staiano - continua Ferrandino - seppure grati per la tenacia della magistratura nel proseguire le ricerche della figlia, sono a chiederle per il futuro di avere la sensibilità, per due genitori che cercano la figlia da quasi trent'anni, di comunicare agli stessi lo stato delle indagine, al fine di evitare l'imbarazzo ed il dolore di apprendere la notizia dai media". (Ansa)
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