domenica 8 giugno 2025

De Luca-Schlein, c'è il saluto ma sul no al terzo mandato si rafforza l'asse Manfredi-Fico

A Roma folta delegazione campana al corteo per Gaza Il governatore non sfila. Ex presidente della Camera e sindaco con Pd, 5s e Avs 

di Alessio Gemma - La Repubblica Napoli

La stretta di mano con sorriso c'è stata. Sembrava insperata. Nel retropalco di piazza San Giovanni a Roma, alla manifestazione per Gaza, Vincenzo De Luca ed Elly Schlein si salutano. Niente di più, fanno sapere gli staff. Ma è già tanto dopo la breve telefonata di una settimana fa che scongelava sette mesi di comunicazioni interrotte. E dopo che telecamere e taccuini in piazza, già si preparavano alla delusione sul vis- a- vis tra i due: « Credo di avere incontrato mia moglie, sono invecchiato - replicava De Luca pochi minuti prima - siamo 50 mila militanti » . Indicando la compagna Maria Maddalena Cantisani seduta accanto a lui, sotto a un gazebo. Niente corteo da piazza Vittorio per De Luca. Complice la canicola, o l'ennesima trovata per smarcarsi dal campo largo dei partiti, non si unisce alla sfilata di Pd, M5s e Avs, che vede in testa tra gli altri il sindaco Gaetano Manfredi e Roberto Fico, l'ex presidente della Camera in quota 5 Stelle, candidato in pectore del centrosinistra per le Regionali in Campania. All'ora della partenza da piazza Vittorio, l'ex sindaco di Salerno è già in piazza San Giovanni: la destinazione del corteo. Arriva lui, solo tra gli esponenti politici, nello slargo ancora deserto. « Vedo oggi tante persone che sono state in letargo » , punzecchia, riferendosi ai leader di opposizione: «Ci volevano 60 mila morti, 30 mila bambini massacrati, per risvegliare le coscienze. Mi auguro che oltre alla manifestazione dei rivoluzionari della domenica, possiamo trovare anche iniziative politiche concrete: il blocco dell'invio delle armi, le sanzioni».

 

A chi gli chiede se "Schlein è una rivoluzionaria della domenica", ribatte: «Sono qui per esprimere le mie opinioni. Su Gaza c'è stato un ritardo, riguarda tutti quelli che non hanno combattuto » . Come a dribblare la polemica. Manon basta il genocidio per evitare il tormentone sulla sua possibilità di ricandidarsi in Regione, ora che Fratelli d'Italia ha riaperto il dossier. Il governo gli ha fornito un assist? Lo ha detto a Fico che ci spera? «Cari ragazzi - sorride lui, dopo qualche secondo di silenzio - domani è domenica, andate a messa. Ho distribuito i sacramenti, siate cristiani. Siamo vicini a un luogo sacro, pensate alle cose serie. Pentitevi comunque». Ritrovare i vecchi compagni della ditta del Pd, scatena la sua ironia. Un siparietto dietro l'altro. «Fate vedere a questi malviventi il nostro manifesto creativo » , rivolgendosi a Gianni Cuperlo. È il gonfalone della Regione con due immagini: bambini palestinesi trucidati e il leader israeliano Rabin «assassinato perché voleva convivere con i palestinesi». Fa capolino Pier Luigi Bersani, che De Luca prende in giro così: «La vuoi finire, arrepuosate». Un invito a riposarsi che sembra una piccola vendetta dopo che qualche mese fa l'ex segretario aveva bocciato il terzo mandato. Tra il serio e il faceto, Massimo D'Alema tira fuori la soluzione per De Luca: «Secondo mia moglie dovresti passare dalla Regione alla politica estera». Ma sotto i 33 gradi, è invece la compagna di De Luca a tirare le somme: «Un corteo fissato alle ore 14, l'autoflagellazione della sinistra». Da Napoli e persino da Salerno a Roma con i pullman del Pd e dell'M5s: parlamentari, consiglieri e militanti al seguito. Tra gli altri Piero De Luca (che è con il padre al momento del saluto con Schlein), Lello Topo, Stefano Graziano, Loredana Raia, Sandro Ruotolo tra i dem. Per l'M5s Gilda Sportiello, Mariolina Castellone, Salvatore Micillo. Fico si intrattiene a parlare con Giuseppe Conte, il leader 5 Stelle. Terzo mandato? «Non è una discussione che penso interessi le persone sbotta Fico - e non interpreto quello che fa il governo, so quello che fa il Movimento e più volte abbiamo votato in senso contrario al terzo mandato. Alle persone interessano i temi. Oggi vedo una bella prova di unità delle opposizioni. O si è con Gaza o si è complici». Manfredi, considerato il regista delle Regionali per conto di Schlein e Conte, archivia la discussione: «Il parlamento può farlo legittimamente ma poi dovrebbe superare il limite dei due mandati anche per i sindaci. Non comprendo quanto ci sia di concreto. Né ci possono essere blitz come un decreto in materia elettorale. Mi sembra tardi. Il tema è fare una proposta agli elettori convincente. La politica deve scegliere, decidere, non attendere. L'attesa non aiuta la democrazia». Messaggio agli alleati? Individuare il candidato. Ora bisogna capire se ci sentono. Manfredi indica la piazza gremita: «Vedete, il campo largo è molto forte tra gli elettori. Deve essere consolidato nelle leadership...». 

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