Sorrento - Sorpreso in flagranza di reato mentre perseguita e minaccia l’ex moglie, arrestato con l’accusa di stalking, trattenuto in camera di sicurezza, giudicato per direttissima, condannato a dieci mesi di reclusione con pena sospesa per il beneficio della condizionale. E’ successo l’altra notte con i carabinieri del nucleo radiomobile diretto dal maresciallo Berardo Amicuzi e coordinato dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento intervenuti per soccorrere una donna di 28 anni perseguitata e maltrattata dal marito, un 34enne di Meta di Sorrento, con il quale pende tuttora il giudizio di separazione consensuale presso il tribunale di Torre Annunziata. L’episodio si è sviluppato in piena notte con il 34enne che si è presentato all’abitazione della 28enne bussando ripetutamente alla porta e chiedendo con vigore di potere entrare. Davanti all’insistente rifiuto l’uomo è in seguito riuscito ad accedere in casa contro la volontà della donna apparsa subito terrorizzata dallo stato d’ira in cui versava il marito. Pervaso da forti risentimenti per il giudizio di separazione ancora in corso l’uomo è stato colto da un raptus di follia ed ha iniziato a danneggiare mobili ed arredi scaraventando per aria diverse suppellettili, poi si è rivolto alla donna ingiuriandola e minacciandola fino ad aggredirla procurandole lesioni giudicate guaribili in pochi giorni dai sanitari del pronto soccorso che hanno riscontrato nella 28enne anche un forte stato di agitazione. L’intervento dei militari dell’Arma ha convinto il 34enne a desistere dall’importunare la donna senza pero evitare l’arresto. Per lui è scattata la denuncia presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata per i reati di atti persecutori, lesioni personali e danneggiamento. Azioni vessatorie e comportamenti minacciosi erano già stati diverse volte segnalati dalla 28enne nei mesi scorsi con denunce presentate ai carabinieri di Sorrento che seguivano la vicenda originata da uno stato di separazione che non era stato accettato volentieri dal 34enne che a sua volta nel procedimento di divisione consensuale reclamava l’affidamento dei figli. Dal momento della notifica da parte dell’avvocato della intenzione da parte della moglie ad intraprendere il procedimento di separazione il 34enne aveva intrapreso nei confronti della 28enne una serie di atteggiamenti persecutori con telefonate, appostamenti e pedinamenti, fino all’episodio di aggressione dell’altra notte. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
Nessun commento:
Posta un commento