lunedì 2 giugno 2014

Il vertice dello “zero waste” internazionale a Sorrento incorona il Conca Park, Hotel “rifiuti zero” d’Italia

Sorrento - Stamattina all’Hotel Conca Park si è svolto un incontro sulle buone prassi per un turismo sostenibile alla presenza del Prof. Paul Connett, ideologo della filosofia Zero Waste (rifiuto zero), del Presidente dell’Anci della Campania (l’Associazione dei Comuni d’Italia) Francesco Iannuzzi, del maestro Rossano Ercolini da Capannori (LU) Presidente di Zero Waste Europe e premio Goldman Environmental Prize 2013 (il Nobel green) , da Franco Matrone di Zero Waste Italy di esponenti del mondo ambientalista (Lega Ambiente, Slow Food, WWF, Comitato Civico Marina della Lobra, etc…), dei rappresentanti di Penisola Verde e Terra delle Sirene (le municipalzizate che gestiscono il settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti in Costiera), da Associazioni (Università della Cucina Mediterranea, ANBA, ASBA, Ass. Artemia Salina, etc…) e alcuni imprenditori ed alcuni amministratori dei comuni aderenti al protocollo verso RZ 2020. A fare da padrone di casa Antonino Esposito, di Zero Waste Campania e coideatore del progetto ”Hotel/Restaurant Zero Waste” che ha trovato negli imprenditori dell’Hotel Conca Park Mariano Russocon i figli Lello e Mariella il modo per attuare il protocollo del rifiuto zero che li ha consacrati prima struttura alberghiera “Zero Waste” d’Italia e probabilmente dell’intero globo. Un primato che è frutto di un lavoro durato oltre un anno e che ha praticamente rivoluzionato i procedimenti di governance dell’albergo coinvolgendo nell’operazione “riduzione rifiuti” oltre ai titolari, il personale tutto e gli ospiti della struttura alimentando un circuito virtuoso che ha praticamente ridotto di oltre il 50% la produzione dei rifiuti su base annuale e di maggiore importo i costi di gestione.
 
Insomma un successo che rilancia prepotentemente anche la qualità dell’ospitalità turistica a Sorrento grazie all’intraprendenza e alla lungimiranza di imprenditori impegnati a realizzare performance innovative sul piano dell’accoglienza in sintonia con l’accresciuta sensibilità dell’opinione pubblica internazionale sulle buone prassi applicate al turismo e all’industria della vacanza. Nei video sotto è possibile toccare con mano i risultati conseguiti e apprendere dalla viva voce dei protagonisti di questa straordinaria giornata com’è possibile attuare una sinergia in grado di produrre risultati così importanti al punto da indurre il Presidente dell’Anci Campania, Francesco Iannuzzi, già sottoscrittore del protocollo d’intesa sulle politiche “zero waste”, ad annunciare iniziative dirette a far recepire nei regolamenti municipali per la gestione dei rifiuti politiche di premialità in favore delle realtà imprenditoriali che riducono così efficacemente la produzione dei rifiuti. Insomma fatti e non chiacchiere di cui troppo spesso si riempiono la bocca quanti di turismo e politiche turistiche parlano senza però cimentarsi in concreto nell’attuazione di interventi in grado di sintonizzarsi con le nuove tendenze di un mercato dei consumatori sempre più attento ai temi dell’ambiente e della salvaguardia del territorio.

SERVE PIU’ PARTECIPAZIONE PER DIFFONDERE LE BUONE PRATICHE AMBIENTALI 

Questi appuntamenti, soprattutto quando c’è l’occasione di toccare con mano i risultati di attività e investimenti reali a sostegno dello sviluppo sostenibile, dovrebbero però vedere realmente coinvolti gli amministratori locali, gli opinionisti e i giornalisti che, come ha evidenziato il prof. Connett, hanno tutti una grande responsabilità nel diffondere queste buone prassi. Reduce da qualche ore dal viaggio nella #terradeifuochi ed in particolare alle “balle di munnezza” di Giugliano ha urlato alla sala silenziosa“BASTA, BASTA, se volete rubare, rubate alle banche, ma non la salute dei vostri bambini”. Un grido che ha scosso i presenti più di tante immagini viste in questi mesi dalla Campania ferita. Purtroppo la politica è avara nella partecipazione e la stampa è pigra a confrontarsi su questi temi fosse solo per soddisfare quella naturale curiosità che la dovrebbe spingere a capire meglio che cosa sta succedendo almeno nella realtà si vive e si opera. Due pecche (l’avarizia della politica e la pigrizia della stampa) alle quali occorre porre riemedio perchè il futuro della Penisola Sorrentina, come del resto del mondo, l’ha spiegato molto bene il prof. Connett: “l’abbiamo nelle nostre mani, oggi, e tutti quanti stiamo consumando il futuro dei nostri figli privandoli di una buona qualità della vita“. Il senso di questa iniziativa che porterà i protagonisti di questa importante esperienza come testimonial, ad Ottobre in Canada al convegno della “Zero Waste International Alliance ” per le buone pratiche declinate al turismo sostenibile, come evidenziato da Rossano Ercolini, è quella di condividere l’esperienza e contaminare positivamente quelle realtà amministrative, imprenditoriali, scolastiche, associative nelle cui mani c’è la responsabilità di affermare questi principi nell’interesse generale. Un esempio, com’è stato evidenziato da Antonino Esposito è stato quello posto in essere dall’Ascom di Sorrento che ha dato seguito, con una propria direttiva agli esercenti commerciali, all’attuazione di “premialità” connesse alla riduzione dei rifiuti. Anche la partnership sottoscritta da Legambiente e Slow Food contribuirà a diffondere le buone pratiche “zero waste” ai propri iscritti e alla filiera della ristorazione slow.

PIETRO PARISI IL CUOCO CONTADINO… 

Tra i presenti all’evento di questa mattina uno chef d’eccellenza, Pietro Parisi definito il “cuoco contadino” che del riuso dei prodotti alimentari, in particolare le verdure, ha creato nel suo Ristorante eco-sostenibile “Era Ora” di Palma Campania, in piena #terradeifuochi, un nuovo movimento cultural-gastronomico grazie al quale i cosiddetti scarti della cucina diventano prelibatezze del palato, immortalati nei caratteristici “boccaccielli” divenuti in breve tempo gustose pietanze apprezzate in tutto in tutto il mondo. La testimonianza non solo di una fantasia, ma soprattutto di una sensibilità culturale grazie alla quale lo spreco alimentare, uno dei veri e propri drammi delle società moderne, può essere sconfitto con significative ripercussioni anche sul piano sociale oltre che economico. In un sabato mattina di sole e in un contesto unico come la costiera un centinaio di persone si sono incontrate al chiuso di una sala a discutere di “buone pratiche”, sosteniibilità e gestione lungimirante degli scarti. Sta anche quì la cifra dell’impegno di quanti, spesso in silenzio e con la derisone di molti, si adoperano per rendere, a tutti, il futuro migliore di come l’hanno trovato.

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