Fonte: Claudia Esposito da Il Mattino
Vico Equense - I cittadini in condizione di disagio economico-sociale potranno ottenere sgravi sulla Tari, la nuova imposta sui rifiuti che quest’anno ha sostituito la Tares. I bollettini di pagamento in diversi casi hanno fatto registrare diminuzioni rispetto al 2013. I risparmi maggiori li hanno ottenuti i cittadini che non possiedono pertinenze e le famiglie numerose, ma nonostante le cifre in diversi casi inferiori, si tratta pur sempre di un’imposta che ha messo in difficoltà i soggetti economicamente deboli. L’ufficio Tributi, in collaborazione con l’ufficio Politiche sociali, ha quindi predisposto un fondo di solidarietà di 25 mila euro da utilizzare per consentire sgravi nei confronti delle fasce deboli della popolazione. Una misura prevista dal regolamento Tari che già doveva essere attivata lo scorso anno. Adesso, invece, i soggetti che volessero presentare domanda per sfruttare queste agevolazioni potranno farlo, entro il 30 settembre, sull’apposita modulistica disponibile sul portale istituzionale del Comune o nell’ufficio Politiche sociali. Alla domanda andranno allegati, tra l’altro, la certificazione Isee e l’eventuale certificato di invalidità. Raccolte le domande, l’ufficio Politiche sociali stilerà la graduatoria dei beneficiari sulla base dei parametri Isee e fino al raggiungimento dei fondi disponibili. Quanti versano in condizione di disagio economico grave, certificato dall’ufficio Politiche sociali, saranno esentati del tutto dal pagamento della tassa. Chi dimostri un valore Isee inferiore ai 5 mila euro annui avrà diritto a una riduzione del 50% dell’imposta sui rifiuti. Chi certifica tra i 5 mila e i 7 mila euro annui potrà godere di sgravi del 30%, percentuale di sconto che scende al 20% per quanti documentassero un Isee tra i 7 mila e gli 11 mila euro.
Per ogni fascia reddituale, il limite Isee andrà aumentato di mille euro per ogni componente del nucleo familiare con handicap grave o con invalidità civile. I cittadini disagiati che risultassero beneficiari degli sgravi e che avessero già eventualmente versato la prima rata (che scadeva il 30 agosto), potranno godere del benefit sulla seconda rata o grazie a un successivo conguaglio. «È importante ricordare – chiarisce l’assessore ai Tributi, Antonio Di Martino – che gli sgravi predisposti per le fasce deboli non sono a carico del bilancio Tari e quindi non a carico degli altri contribuenti, bensì provengono dalla fiscalità generale dell’ente». In ogni caso, un autunno caldo attende i cittadini sul fronte delle imposte. Diverse le date da ricordare nei prossimi mesi per quanto riguarda le varie componenti della Iuc, l’imposta unica comunale, formata da Tari, Tasi e Imu. Il Consiglio comunale dello scorso luglio calendarizzò le varie scadenze per dilazionare nel tempo i pagamenti dei cittadini. Prossimo appuntamento il 16 ottobre, quando scadrà la prima rata della Tasi, l’imposta sui servizi indivisibili che tocca anche la prima casa. L’aliquota base sull’abitazione principale sarà del 2,25 per mille (al posto della massima prevista dall’ultimo decreto Renzi al 3,3 per mille). Le seconde case affittate pagheranno lo 0,15 per mille. Detrazione totale per gli inquilini, che avrebbero dovuto pagare una percentuale variabile della Tasi tra il 10 e il 30 percento. La seconda rata Tasi andrà versata entro il 16 dicembre, stesso giorno del saldo Imu. Il 15 novembre è invece prevista la seconda rata Tari.
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