Regione Campania - “L’Aids non è stata debellata, ma la coscienza collettiva sembra aver dimenticato l’impatto che questa epidemia ha avuto e continua ad avere. Gli Italiani sottovalutano il rischio del contagio, non prendono in considerazione il test dell’Hiv e non mettono in atto la prevenzione. Eppure, stando ai dati del Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2014 nel nostro Paese, 3.695 persone hanno scoperto di essere Hiv positive. Ciò significa che ci sono 6,1 nuovi casi di sieropositività ogni 100 mila residenti”.
E’ il messaggio di Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania e primario medico, in occasione della Giornata mondiale della lotta all’Aids, che si celebra ogni anno il primo dicembre. La Beneduce sostiene che l’arma più potente per contrastare il contagio sia la prevenzione, in particolare nei rapporti sessuali, che devono essere protetti. Infatti, nel 2014, poco meno di un quarto delle persone diagnosticate con Aids ha eseguito una terapia antiretrovirale prima della diagnosi di Aids. Questa bassa percentuale di persone in terapia è legata al fatto che una quota crescente di persone Hiv positive è inconsapevole della propria sieropositività: tra il 2006 e il 2014 è aumentata la proporzione delle persone che arrivano allo stadio di Aids conclamato ignorando la propria sieropositività, passando dal 20,5% al 71,5%.
“In Campania si registrano 200 nuovi casi ogni anno e credo che non si tratti di un dato da sottovalutare – conclude la Beneduce -. Non possiamo lasciare che l’ignoranza rispetto al rischio e alla trasmissione condannino a morte. Conoscere è un diritto e credo che sia opportuno che la regione Campania avvii una seria campagna preventiva per promuovere il test dell’Hiv, che può diagnosticare la malattia e permettere pratiche terapeutiche in grado di salvare la vita, prima che sia troppo tardi”.
Nel 2014 in Italia 3.695 persone hanno scoperto di essere Hiv positive, un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi di sieropositività ogni 100 mila residenti. La fascia di età maggiormente colpita è quella tra i 25-29 anni (15,6 ogni 100.000 residenti). L’84,1% di tutte le nuove diagnosi di infezione da Hiv è attribuibile a rapporti sessuali senza preservativo.
Sono sufficienti questi pochi dati per comprendere la follia di uno Stato che da anni ha rinunciato a qualunque programma di prevenzione, assistendo indifferentemente e impunemente all’infezione di quasi 4.000 propri cittadini ogni anno.
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