mercoledì 13 febbraio 2019
Comuni, corsa a Quota 100
Molti Municipi rischiano la paralisi a causa del progressivo svuotamento degli uffici. La «colpa» è di Quota 100, la norma che consente il pensionamento anticipato per i lavoratori con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi. L'allarme è stato rilanciato dall'Anci, l'associazione che riunisce i Comuni italiani. Emblematico il caso di Castellammare di Stabia. Qui 53 dipendenti, su un totale di circa 300, hanno già presentato domanda di pensionamento. A risentirne saranno soprattutto l'ufficio tecnico, dove si prevedono 26 uscite anticipate dal lavoro su un totale di 32 posti, e quelli che si occupano di finanze e politiche sociali, dove Quota 100 potrebbe spingere all'addio 11 dipendenti su 26. A Sorrento, su una pianta organica composta da 123 dipendenti, 35 potrebbero decidere di andare in pensione dal primo agosto sfruttando Quota 100. Negli altri centri, invece, l'«emorragia» dovrebbe essere più contenuta. Massa Lubrense rinuncerà a un solo dipendente su 64 cui se ne aggiungeranno due pronte a sfruttare l'Opzione donna, la norma che consente il pensionamento delle lavoratrici con almeno 58 anni di età e 35 di contributi. A Vico Equense già cinque dipendenti su 120, hanno presentato domanda per andare in pensione sia con Quota 100 che con la legge Fornero e stando alle stime entro fine anno si ariverà a circa 10. Tra Capri, Anacapri, Sant'Agnello, Piano di Sorrento, Meta, Pompei e Portici i comunali interessati da Quota 100 oscillano da uno a 12, ma le istanze effettivamente presentate sono ferme a zero.
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