Nel decimo anniversario della scomparsa di Lucio Dalla (1 marzo 2012 - 1 marzo 2022), Sorrento celebra il grande artista con l’eccezionale mese di eventi “I colori di Lucio”, nel cui ambito gli organizzatori della manifestazione non potevano non intervistare colui che sopra ogni altro ha studiato e approfondito la poetica di Dalla e il suo rapporto con la città di Sorrento, l’intellettuale, politico, accademico e letterato Raffaele Lauro. L’intellettuale di origini sorrentine ha dedicato, dal 2015 al 2017, tre opere narrative a Lucio Dalla: al suo capolavoro “Caruso”, dal titolo “Caruso the song”, composta a Sorrento nell’estate del 1986; alla sua straordinaria amicizia pluridecennale con Sorrento e con i sorrentini, dal titolo “Lucio Dalla e Sorrento tour”, che documenta, anche per immagini, le testimonianze degli amici di Lucio, raccolte, in un tour di eventi dalliani, in Italia e all’estero; al suo legame affettivo con San Martino Valle Caudina, dal titolo “Lucio Dalla e San Martino Valle Caudina”, dove, nell’agosto 1986, per la prima volta, interpretò in pubblico “Caruso”, riscuotendo il primo di tanti successi. Di seguito, Lauro ha scritto, diretto e commentato un documentario sui cinque luoghi di Sorrento più amati dal grande artista bolognese, cittadino onorario di Sorrento, dal titolo “Lucio Dalla e Sorrento - I luoghi dell'anima” e ha composto il testo di una canzone, emozionante ed evocativa del Dalla poeta, dal titolo “Uno straccione, un clown”.
Le opere narrative sono state pubblicate dalla GoldenGate Edizioni di Roma, che ha prodotto anche il documentario, sottotitolato in inglese. La canzone è stata musicata dai maestri Giuliano Cardella, Paolo Della Mora e Alberto Lucerna. Lauro ha anche ricevuto un prestigioso riconoscimento, il Premio Nazionale “Caravella Tricolore 2020”, Sezione “Musica”, alla sua IV Edizione, in virtù della sua articolata opera su Lucio Dalla. Il romanzo “Caruso The Song” rappresenta un’autentica opera poetica, nell’ispirazione e nei contenuti, a partire dagli episodi legati a luoghi, a persone e a vicende di Sorrento, correlate alla presenza nella città del grande Lucio Dalla. Scopo principale dell’opera è stato rimarcare il legame viscerale del genio bolognese con Sorrento, città della quale gli fu concessa la cittadinanza onoraria nel 1997, e ricostruire le vere fonti della sua poetica e della nascita del suo brano “Caruso”. Lucio Dalla, come ricorda il libro, iniziò il suo legame con Sorrento nel lontano 1964, e ha mantenuto intatto questo sodalizio fino alla fine della sua vita, accresciuto dal successo internazionale del brano sulla città che ha contribuito a portarne il nome in ogni angolo del mondo. Il romanzo chiarisce che questo amore così profondo e radicato tra Dalla e Sorrento nasce dal senso di amicizia, di solidarietà, di intimità, di empatia con il quale i fratelli Jannuzzi, Giovanni Russo, Angelo Leonelli e tutti i sorrentini lo hanno accolto, e che lui ha restituito, non soltanto nei suoi rapporti umani diretti, ma con la composizione di questa canzone che è diventata, insieme con “Torna a Surriento”, un inno della sorrentinità nel mondo. Spiega Lauro: “Lucio, a Sorrento, si sentiva di casa, non un ospite, non osservato, non giudicato, non infastidito, semplicemente amato, rispettato e accolto, come in una famiglia. Questo sentimento dell’accoglienza familiare, tipico dei sorrentini, lo gratificava, lo motivava, al punto da definire Sorrento ‘l’angolo vero della mia anima’. E’ di questo che ho voluto dare testimonianza nel mio romanzo. Il mio principale obiettivo è stato restituire a Sorrento quanto spettava a Sorrento, nella vicenda umana e nell’opera musicale di Lucio Dalla. Dopo il mio lavoro, come ha sottolineato Ermanno Corsi, nessuno potrà più ignorare Sorrento e la dimensione religiosa di Dalla, come fonti della sua ispirazione”. Dal libro emerge un Dalla inedito e sconosciuto, con le sue passioni, con i suoi amori, con le sue solitudini, con le sue esaltazioni, con le sue melanconie e con il suo stupore fanciullo di fronte alla bellezza: il Dalla uomo, il Dalla poeta e cantore della Natura, il Dalla appassionato di sport e, in particolare, il Dalla amante del Sud e delle sue tradizioni. Più che un romanzo biografico nel senso tradizionale, quindi, Lauro riesce a svelare la “biografia interiore” di Lucio Dalla: l’humanitas, la sensibilità di uomo e di artista, la capacità di dialogare con tutti e di legare umanamente con tutti, l’attitudine ad ascoltare e a “sentire” i sentimenti altrui, di recepirli e di farli suoi. Partito dal romanzo sul rapporto di Dalla con Sorrento e della genesi del brano “Caruso”, Raffaele Lauro è poi è arrivato a produrre, in itinere, altri due volumi: “Lucio Dalla e San Martino Valle Caudina - Negli occhi e nel cuore – Dialoghi” e “Lucio Dalla e Sorrento Tour - Le tappe, le immagini e le testimonianze” e un docufilm: “Lucio Dalla e Sorrento - I Luoghi dell’Anima”, che rappresentano dei documenti unici e inediti sulla vita e sull’arte di Lucio Dalla. Chiarisce lo scrittore: “E’ stato un lavoro in progress, niente era stato programmato. Man mano che procedevo con le interviste, crescevano gli spunti e le suggestioni, si rischiaravano zone d’ombra, si svelavano episodi sconosciuti, si riesumavano autentiche magie sepolte dall’oblio. Dopo Sorrento, ho scoperto i suoi legami con un borgo sottomontano, San Martino Valle Caudina, con il mitico Gianni Raviele e con la sua meravigliosa famiglia. Il progetto del mio secondo romanzo su Lucio Dalla, ‘Lucio Dalla e San Martino Valle Caudina - Negli occhi e nel cuore – Dialoghi’ è nato per raccontare di un inedito ponte ideale, creato da Dalla e mai prima d’ora segnalato, tra Sorrento e il borgo rustico della Valle Caudina, dove Lucio cantò, per la prima volta, di fronte ad un vasto pubblico, la canzone ‘Caruso’, composta, nelle settimane precedenti, a Sorrento. Era il 17 agosto 1986”. Proprio grazie agli studi di Lauro, il 4 marzo 2017 (giorno del compleanno del cantautore) è stato celebrato il gemellaggio tra Sorrento e San Martino Valle Caudina: “Sono molto orgoglioso - ha dichiarato in quella occasione lo scrittore- come sorrentino e come cittadino onorario di San Martino Valle Caudina, di aver recuperato e consegnato, con un impegno entusiasta di quattro anni, alla memoria storica delle due comunità, una parte significativa del patrimonio ideale di Lucio Dalla, consacrato, oggi, nel gemellaggio tra i due Comuni”. Nel successivo libro “Lucio Dalla e Sorrento Tour - Le tappe, le immagini e le testimonianze”, edito da GoldenGate Edizioni, lo scrittore illustra invece le 21 tappe del tour di presentazione di “Caruso The Song - Lucio Dalla e Sorrento”, con relazioni, foto, testimonianze. Spiega ancora Lauro: “Tutte le tappe sono state incontri straordinari, con una partecipazione popolare, inattesa, emozionata, coinvolta, entusiasta, come al concerto di Ferragosto della band The Sputos, a Cingoli. Né posso dimenticare le parole, a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, di padre Giovanni Bertuzzi, il confessore, e del professor Nicola D’Imperio, il medico personale. Le loro testimonianze costituiscono un vero scoop giornalistico. Ma se proprio dovessi fare una scelta, indicherei, in primis, la manifestazione degli studenti del Liceo ‘Gaetano Salvemini’ di Sorrento, al Teatro Delle Rose. Il mio antico liceo. Hanno costruito uno spettacolo meraviglioso di narrativa, di poesia e di musica. Mi sono commosso e non mi capita di frequente. Merito anche della preside Patrizia Fiorentino e dei docenti, Antonino Siniscalchi e Marisa Cimmino. Questo mio terzo libro su Dalla viene fuori proprio come risposta a un interrogativo di Patrizia Fiorentino, quando, al Teatro delle Rose, non appena concluso lo spettacolo degli studenti, mi ha chiesto: ‘Come faremo, Raffaele, a non disperdere la memoria di questo evento educativo di buona scuola, un evento, per noi, storico?’. Patrizia mi fece riflettere. Così, non è andato disperso il ricordo di nessuna delle 21 tappe del tour”. Il docufilm su Dalla rappresenta infine una sofisticata operazione di marketing culturale. Spiega il professor Lauro: “La cultura, l’alta cultura, rappresenta il veicolo più efficace per il marketing territoriale, a livello internazionale. Sorrento si presta. E’ uno scenario incomparabile, con una storia turistica, unica al mondo. Storia, melodie, bellezze naturali, gastronomia, qualità dei servizi di accoglienza e di ospitalità. L’attenzione alle mie iniziative su Lucio Dalla e Sorrento si è tradotta, attraverso i media nazionali, in un potente fattore di attrazione. Il binomio Sorrento-Dalla si è ulteriormente consolidato nell’immaginario collettivo”. Infine, dallo studio della vita e della poetica di Dalla è nata nel cuore di Raffaele Lauro una poesia bellissima, divenuta poi testo di una canzone di rara suggestione. I suoi versi su Lucio sono molto coinvolgenti sul piano emotivo e interessanti su quello speculativo. Svela Lauro: “Sono stati composti di getto, come animati da una ispirazione fulminea: una mia piccola follia creativa, tra poesia, musica, amore e fede religiosa. Il testo nasce da un frammento autografo di Lucio, scoperto, dopo anni, in una agendina da suo amico barlettano, Giuseppe Di Miccoli, che me ne ha fatto dono. Un frammento antropocentrico di Lucio, la sua fiducia nell’uomo che governa il mondo. E da un mio sogno di Lucio che cantava sulla terrazza più grande, dove non cala mai l’inverno. L’altro tempo, come lo chiamava lui. Il titolo: ‘Uno straccione, un clown’, nasce da come si autodefiniva, ironicamente. La musica del demo è opera della band, The Sputos, che mi ha accompagnato in alcune tappe del tour, i maestri maceratesi Cardella, Della Mora e Lucerna”. L’8 agosto 2019, Raffaele Lauro, con l’ausilio delle interpretazioni canore dell’artista Francesca Maresca, ha offerto un tributo a Lucio Dalla, sulla terrazza di Villa Fondi a Piano di Sorrento, con la lettura critica della poetica dalliana. In quell’occasione, Lauro ha dichiarato: “Ho cercato di celebrare, con le mie opere ispirate a lui, un artista straordinario, un poeta, un musicista, un folletto lirico. Lucio Dalla ha avuto il dono di essere amato, contemporaneamente, dagli anziani, dalle persone mature e dai giovani. Le sue canzoni rappresentano, infatti, la colonna sonora di molte generazioni di italiani, un pilastro nella storia della musica italiana, un classico senza tempo, e oltretutto ha rinnovato, con ‘Caruso’, la fama di Sorrento nel mondo: una canzone-capolavoro dalla melodia immortale, che ha raccolto l’inestimabile testimone della celeberrima ‘Torna a Surriento’. Grazie, Lucio”.
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