giovedì 11 gennaio 2024

L'intervista Lucio De Maio (Punta Campanella) «Capri protegga il mare l'isola diventerà un'oasi»

di Antonino Pane - Il Mattino

«L'Area Marina Protetta non vieta, regolamenta la fruizione». Lucio De Maio, da marzo scorso direttore dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella, vuole tranquillizzare i capresi. «Continueranno a godere la costa della loro splendida isola che diventerà ancora più attraente». Cosa cambia in concreto con l'istituzione di una Amp? «Si regolamenta la fruizione; non più assalti, non più sobbalzi continui delle barche tra le onde che rovinano le gite; il godimento del mare nelle zone protette diventa totale. Basta leggere il regolamento: mai, dico mai, compare la parola divieto». Ma le barche sono tante. «Ed è per questo che bisogna regolamentare. Ripeto, non vietare ma regolamentare». Ci faccia un esempio. «Poco tempo fa ho passato qualche giorno in una bellissima baia della costa greca. Un amico dei miei figli mi ha chiesto come mai il mare era bellissimo, i fondali rigogliosi, la fauna ricca senza che la zona fosse compresa in una Amp. Gli ho spiegato che l'esigenza di mettere regolamenti nasce dalla massiccia fruizione. Il secolo scorso a Capri come in penisola sorrentina o in costiera amalfitana nessuno ravvisava la necessità di regolamentare. Oggi è una esigenza, ci vogliono regole per conservare». L'Amp di Punta Campanella ha ottenuto risultati straordinari. «Sono visibili, godibili da tutti. Ci sono grandi charter di Capri che ogni giorno, nei mesi caldi, utilizzano il nostro campo boe de Le Mortelle per consentire ai loro clienti di passare qualche ora in barca in una zona tranquilla. Ecco, con l'Amp Capri diventerà una oasi da godere. Io ho lavorato per l'Arpac prima di assumere questo incarico e ho avuto modo conoscere bene la costa di Capri. L'Amp porterà benefici a tutti, questa è una certezza».

 

Come fa ad essere così sicuro? «Basta osservare quello che succede. L'estate scorso, mi pare il 13 agosto, abbiamo monitorato il traffico di barche diretto verso l'isola. In mattinata ne sono state contate quasi duemila. Certo non è immaginabile un semaforo in mezzo al mare per bloccare i transiti; però si possono creare campi boe dove ormeggiare, si può distribuire materiale informativo su come prenotare le boe, sulle velocità da tenere, sul rispetto dei limiti di navigazione dalla costa. È vero, molte regole già esistono ma l'Amp può esigere il rispetto da parte di tutti». La velocità, i pericoli. A volte, com'è capitato, una gita può trasformarsi in tragedia. «Ci sono le esagerazioni e per questo noi lavoriamo a strettissimo contatto con la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza. Ci apprestiamo a chiedere all'ammiraglio Pietro Vella, direttore marittimo della Campania, un provvedimento per rendere l'Ais sui mezzi che svolgono attività di charter. Così si potranno controllare le velocità anche da remoto, dalla sala operativa della Capitaneria di Porto». I campi boe sono il toccasana? «Aiutano moltissimo. Con le boe si evitano ancoraggi. I danni che un ferro provoca nei fondali sono notevolissimi. Noi utilizziamo boe ecosostenibili che vengono rimosse durante l'inverno. Ora, grazie al lavoro fatto dai miei predecessori abbiamo ottenuto un finanziamento dal Pnrr. Sono più di 3 milioni di euro che ci consentiranno di mettere boe a Crapolla, a Li Galli e ampliare Le Mortelle. Stiamo cercando boe ecosostenibili di colore blù, cerchiamo di ridurre al minimo anche l'impatto visivo. Il problema non è avere i fondi, ma riuscire a spenderli. Poi svolgere le procedure degli appalti rispettando ovviamente il codice degli appalti pubblici. Non è facile, ma per giugno 2024 dobbiamo riuscirci». E poi c'è tutta la parte divulgativa. «Una grande parte. I giovani sono i destinatari di tutte le nostre attività didattiche. Abbiamo studenti che vengono dall'estero per aiutarci a salvaguardare la nostra costa. Basta guardare l'entusiasmo che trasmettono i loro occhi quando avvistiamo un cetaceo per rendersi conto che con questi ragazzi il futuro fa meno paura».

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