di Filomena Baratto
L’ultimo romanzo di Gianfranco Iovino “Abbracciami”, Capponi Editore, è un intenso percorso che parte da lontano, dagli spazi interiori in cui cova una sofferenza. Ambientato a Procida, è la storia di un ragazzo che, nel passaggio delicato dell’adolescenza, sperimenta i disagi e le difficoltà della sua età, alle prese con esperienze quali il bullismo, i rapporti conflittuali nella sfera familiare e generazionale, le incomprensioni, la scuola, lo studio, la percezione del proprio corpo, l’amore. Andrea, il protagonista, è preso di mira da un ragazzo di scuola anche per la sua omosessualità. Subisce le vessazioni del Mocio, mostrando tutta la sua fragilità e insicurezza a rivelarsi al mondo cui appartiene. Una condizione che oggi sperimentano molti ragazzi della nuova generazione, che sia Z o Alpha, dall’età della scuola media fino alle soglie dell’Università s’incorre almeno una volta in un episodio di bullismo. Un tema attuale che l’autore affronta in modo incisivo e profondo con una narrazione in prima persona. Non c’era modo migliore di affrontare il tema che attraversare l’esperienza. Immergendoci nella lettura sembra ripercorrere, sebbene in modo diverso, le esperienze di Holden Caulfield, protagonista del libro cult Il giovane Holden di Salinger del 1951, ma siamo subito richiamati dalla solarità di atteggiamenti e modi partenopei che lentamente ci allontanano da quell’ iniziale impressione, pur essendo entrambi l’approfondimento di due diverse generazioni di giovani. Lì, Holden combatte l’ipocrisia degli adulti, un mondo bugiardo in cui non riesce a configurarsi, qui Andrea tesse le sue giornate nella bellezza dell’ isola, con le sue amicizie da approfondire, una famiglia in cui ci sta stretto, il cui bisogno è quello di sentirsi accettato. Due istantanee generazionali intense: di oggi e di ieri. L’autore, partecipando alle paure e alle difficoltà del protagonista, si fa egli stesso ragazzo, vestendo i panni della sua giovinezza. Un percorso non facile da percorrere, senza scadere nel sentimentalismo o nella banalità.
Procedendo nella lettura, dove siamo presi per mano, si scoprono profonde ferite e paure che forse hanno accompagnato ciascuno di noi. Ed è nella lettura della vita precedente, che ci appartiene, a renderci ciò che siamo oggi. Gianfranco Iovino è avvezzo a trattare temi sociali e di grande richiamo e anche questa volta ha portato a compimento, in modo brillante, un argomento non semplice da offrire al lettore, come quello del bullismo, che il protagonista definisce così: “Bullismo è ogni momento in cui ci si trova di fronte a una relazione di abuso di potere, durante cui si ripetono comportamenti di prepotenza in modo continuativo nel tempo tra ragazzi di non pari forza e dove chi subisce non ha mai il vigore e l’energia di respingere l’oltraggio e difendersi da solo”. E’ un testo per un pubblico giovane così come avanti con gli anni, grazie anche al personaggio dell’anziano Antonio, un faro per Andrea, cui tutti vorremmo ricorrere nei momenti bui della nostra vita. Con uno stile molto vicino all’eloquio dei ragazzi di oggi, un periodare ampio e ricco dove scappano il detto napoletano e la parola della parlata quotidiana, I’autore rende la lettura scorrevole e a tratti umoristica, con tatto e delicatezza. Descrive poi le bellezze dell’isola di Procida e sfogliando le pagine si avverte il profumo di mare, il malessere di Andrea, la saggezza di Antonio, la difficoltà di un padre a parlare quando le parole non sono un suo strumento di comunicazione, quando i silenzi prevalgono su ogni cosa. L’autore plana dall’alto sui fatti, affonda nelle situazioni drammatiche, dirime questioni con pazienza e precisione come solo una persona ricca di esperienza e di vissuto può fare. Anche nel Giovane Holden l’autore scrive al modo dei giovani: lì la prosa è ricca di modi di dire a cominciare da quel “Ad ogni modo” che stempera in ogni capoverso fregandosene delle ripetizioni ma accentuando il bisogno di voler finire ciò che sta dicendo, alla maniera dei giovani che hanno fretta di dire altro. Entrambi i protagonisti sono spettatori di un mondo per niente puro e libero da ogni maschera o pregiudizio. È l’innocenza che in questo periodo va via e si scopre la vera faccia del mondo che può dare anche sconforto e difficoltà di adattamento. È sempre difficile guadagnarsi un posto nel mondo degli adulti. Un libro adatto per ogni fascia d’età: piacevole, coinvolgente, profondo ed esaustivo. In questa prova l’autore propone la parte migliore di sé: non si pone a spettatore della scena ma vi entra immergendosi completamente, un eterno ragazzo con un passato di solitudine dentro che ancora lo scuote.
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