giovedì 13 febbraio 2025

Sant'Agnello. Giuseppe Coppola "Distretto sanitario che fine fa?"

Giuseppe Coppola
Offre servizi importanti: ma non se ne parla. Gli ospedali di Vico e Sorrento in attesa del polo unico, cosa faranno? Sempre più spesso la prestazione sanitaria diventa un piacere e bisogna conoscere

da Agorà

Sant'Agnello - Giuseppe Coppola, consulente per l'HACCP ed ex amministratore comunale a Sant' Agnello, interviene sul tema della sanità in penisola sorrentina con considerazioni concrete e mai banali. Al centro della sua riflessione il destino del distretto sanitario e l'urgenza di avere servizi in attesa dell'Ospedale Unico. Dottor Coppola, sanità in penisola: una riflessione sul dibattito in corso. L'eventuale realizzazione dell'Ospedale Unico pone una domanda fondamentale: quale sarà il destino del distretto sanitario che oggi sorge nell'area destinata alla costruzione? Ci sono persone veramente più competenti di me per dare risposte, la mia è una riflessione da cittadino della penisola. Il distretto rappresenta è un punto di riferimento importante per i cittadini, offrendo servizi cruciali come il Centro Unico di Prenotazione (CUP), analisi, dialisi, visite specialistiche e fisioterapia. E' indispensabile chiarire dove e come saranno riallocati questi servizi. I cittadini hanno il diritto di sapere cosa accadrà una volta chiuso questo presidio. E per quanto riguarda gli ospedali di Vico Equense e Sorrento? Anche in questo caso servono risposte. Negli eventuali tempi di realizzazione dell'Ospedale Unico è impensabile che le strutture di Vico Equense e Sorrento continuino a funzionare e devono essere migliorate; non possiamo non avere servizi per l0 anni in attesa della conclusione dei lavori. In un cronoprogramma serio dovremmo sapere fin da oggi quale sarà la loro destinazione. Verranno riconvertiti? Per farci cosa? Ci sono già i fondi? Senza una pianificazione trasparente, il rischio è di trovarci con risorse dislocate in modo inefficace e cittadini costretti a spostamenti difficoltosi per accedere a cure adeguate.


Un altro tema è quello dell'emodinamica, un servizio annunciato dal presidente De Luca l'altro giorno a S. Agnello. L'emodinamica è una questione di vitale importanza, sia per i pazienti che per attrarre medici qualificati. Il Presidente De Luca ha annunciato questo servizio. E un intervento, essenziale, tempodipendente: oggi, chi subisce un infarto deve essere trasferito d'urgenza a Boscoreale, spesso con un medico sull'ambulanza. Ma è un rischio per i sanitari accompagnare soggetti in assenza della strumentazione per garantire cure adeguate subito. Dotare il territorio di un servizio di emodinamica significherebbe non solo salvare vite, ma anche migliorare l'intera organizzazione sanitaria. Lei parla spesso di un sistema sanitario in Penisola legato alla "buona volontà". Cosa intende? La realtà è che oggi sanità la in penisola sorrentina si regge sull'impegno straordinario di medici, infermieri e operatori sanitari. Ma questa situazione non può essere sostenibile a lungo. Le strutture di Vico e Sorrento mostrano tutte le loro criticità: spesso è necessario conoscere per ottenere servizi minimi. Non è normale che un cittadino debba "chiedere un piacere" per accedere alle prestazioni. Questo sistema deve essere superato, e ciò può avvenire solo attraverso una comunicazione chiara e trasparente sui servizi disponibili e da rafforzare. Chi dovrebbe fornire queste risposte? La responsabilità spetta sia alla dirigenza dell'ASL sia alle istituzioni locali. E' necessaria una pianificazione seria che parta dall'ascolto delle esigenze dei cittadini e si traduca in un rafforzamento concreto dei servizi. La sanità non può essere lasciata alla prossimità o alle relazioni personali: deve essere un diritto accessibile a tutti.

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