di Antonio Irlando - Sireon
La flagranza del reato di corruzione (a tutto schermo) non si vedeva da tempo. Anche questo è un primato di Sorrento. Ề stato aggiudicato grazie alla spregiudicatezza dell'ultimo Sindaco che ha oltraggiato la città regina (oltraggiata) della Penisola Sorrentina. L'ex primo cittadino, Massimo Coppola, è stato arrestato dopo aver accolto nelle sue tasche una rata di 6mila euro di una tangente concordata di 66mila euro, in cambio dell'aggiudicazione dell'appalto dei servizi di refezione scolastica. Lo ha accertato l'indagine della Guardia di Finanza che da tempo sta lavorando su diversi filoni investigativi in diversi Comuni comparti amministrativi della Penisola Sorrentina. I preliminari riportati dalle cronache stanno svelando le logiche e i protagonisti di un sistema corruttivo che interessa le pubbliche amministrazioni che gestiscono i territori una volta identificati come "Penisola felice". Le stesse indagini lasciano intravedere anche le diffuse connivenze criminali tra amministratori pubblici e responsabili di società (sospettate di essere in "odore di camorra") che operano negli appalti pubblici in Penisola Sorrentina. Quindi di "felice" sembra essere rimasta solo la cartolina e l'ostinata ridicola difesa di chi continua a ripetere che "Criminalità amministrativa e Camorra qui non ci sono". Fu emblematica, qualche anno fa, l'uscita pubblica di un amministratore comunale di Vico i Equense che, a proposito dell'intitolazione a Giancarlo Siani (giornalista ucciso e dalla Camorra) della piazza antistante la sede del Municipio ebbe a dire: "Vico non è Torre Annunziata", mentre autorità istituzionali (intervenne finanche il Presidente della camera dei Deputati) e migliaia di cittadini parteciparono con motivata convinzione. Continuando a negare - in virtù di un'ostinata ma finta immunità da "certe cose che accadono solo altrove"- si favorisce il degrado che inesorabilmente avanza ed apre ancora più porte agli interessi della criminalità organizzata, in quanto demolisce le autodifese morali che hanno storicamente costituito, in Penisola sorrentina, un argine robusto contro corruzione e malaffare.

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