di Simona Brandolini - Il Corriere del Mezzogiorno
Furia De Luca.
Per dare il benvenuto ai 5Stelle nella
coalizione: «Non vedo sulla scena nomi di
persone adeguate per capacità, esperienza e
competenza a ricoprire i ruoli ipotizzati».
Non «possono essere calpestati i diritti dei
territori» e, aggiunge, «non può essere
accettata a scatola chiusa qualunque proposta
che viene avanzata» anche se è «sacrosanto»
voler costruire un'alternativa alla destra e al
governo Meloni.
«Quindi se si ritiene, nell'ambito di questo
ragionamento, che il candidato presidente
debba essere espresso dal partito X lo stesso
partito deve avere anche il buon senso, il
garbo e l'umiltà di proporre una rosa di nomi e
di confrontarsi sulle proposte.
Non si può dire: prendetevi il mio candidato a
scatola chiusa».
Quindi avverte: «Non è chiuso niente in
Campania, anche se io non decido».
Ce l'ha, come sempre, con «le caste romane»,
con la «politica politicante».
Con le «brave persone», «che piangono e
fottono», con i «preti spretati».
Ma anche con gli «opportunisti che si
nascondono dietro le spalle di De Luca e non
parlano.
Io non farò più da scudo a nessuno.
Mi sono stancato di fare da paravento a tutti
gli opportunisti.
Lo dico perché sento mugugni e lamenti,
gente che mi dice: ma davvero volete mettere
quello che non ha né arte né parte?
Ditelo, parlate altrimenti andate al diavolo e
tenetevi quello che passa il convento».
È una bella tirata d'orecchi ai suoi.
Che pur non condividendo la scelta di Roberto
Fico, però, non lo dicono.
Questa è la sostanza del discorso.
La sfuriata A Roma questa ennesima sfuriata
non viene accolta come uno strappo
dell'accordo.
Che è saldo, dicono.
Questo è solo «cinema» o più
diplomaticamente «normale
amministrazione».
Ad aver lasciato di stucco più d'un dirigente
nazionale del partito è l'intemerata deluchiana
contro Matteo Ricci (candidato nelle Marche) e
Antonio Decaro (in pole per la Puglia).
È questa parte che insospettisce.
E fa pensare che il governatore ormai ha
messo una pietra sulla Campania (l'accordo
prevede, tra l'altro, che il figlio Piero diventi
segretario regionale) e stia guardando al
congresso straordinario post Regionali
annunciato dalla segretaria Elly Schlein.
Ha minacciato molte volte di candidarsi alla
segreteria, anche in passato, forse questa è
quella buona?
Il voto Torniamo alle elezioni e ai tormenti
della coalizione.
La premessa rispetto all'avviso di garanzia
arrivato all'ex sindaco di Pesaro è la seguente:
«Per me è nulla e si deve andare avanti ma
nello specifico c'è un problema che dovrebbe
preoccupare sia il Pd sia la coalizione: Ricci è
parlamentare europeo a 20 mila euro al mese,
la domanda che si pongono i cittadini normali
è quando tu decidi di candidarti in queste
condizioni te l'ha prescritto il medico di farlo?
Siccome hai già una tua attività politica è
indispensabile mantenere un elemento di
preoccupazione nella campagna elettorale?
È questo interrogativo che va rivolto ai
segretari nazionali dei partiti».
Poi riguardo al Pd parla di «doppiezza» e
«incoerenza».
Affronta il nodo Puglia «ancora più grave».
«Decaro è un altro europarlamentare, fa parte
della categoria brave persone e preti spretati.
Decaro si è candidato con Annunziata nella
circoscrizione meridionale, dopo un anno
decide di dimettersi.
La domanda che viene posta: ma la
correttezza nei confronti degli elettori ha
valore o no?
Ricordo che in quella campagna elettorale era
in lacrime per l'aggressione al Comune di Bari,
grande solidarietà, dopo un anno è tutto finito
e poi vogliono decidere anche chi non far
candidare per non fargli ombra.
Le brave persone».
Le regate C'è, infine, un ultimo capitolo e
riguarda l'America's Cup.
La Regione è stata tenuta fuori dal comitato.
Il governatore: «Quando mi hanno chiesto
dell'America's Cup, ho detto che se si va
avanti così, si concluderà a Poggioreale».
Spiega: «Abbiamo appreso qualche mese fa
che si stava facendo l'America's Cup, che è un
evento straordinario che può mettere in moto
un'economia, la Regione non ha chiesto
niente, sulla cafoneria di diversi esponenti
istituzionali per me non è una sorpresa, ho
saputo dai giornali che c'è comitato
promotore di cinque persone, tre dal governo,
uno dal Comune di Napoli, che mette solo il
cappello e un altro esponente di Sport e
Salute».
Ma la prima frase di De Luca spazientisce e
non poco la maggioranza.
Il presidente dei senatori di FI, Maurizio
Gasparri su tutti: «Evocare il carcere per gli
organizzatori neozelandesi rischia di mettere
a rischio la assegnazione della Coppa America
a Napoli.
Le dichiarazioni del presidente De Luca non
aiutano la città e produce un senso di
insicurezza.
Se poi vediamo che queste dichiarazioni
arrivano il giorno dopo che il Parlamento ha
bocciato un emendamento anche a firma del
figlio di De Luca con il quale si voleva
consentire alla regione di nominare un
membro nel comitato della manifestazione ci
chiediamo se non possa richiamarsi la favola
della volpe e dell'uva» .

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