Regione Campania - I veleni esplosi nel Pdl riempiono anche le ore più immobili, e afose, della pausa estiva. E se è vero che il futuro della destra antiberlusconiana passa per il riscatto del Mezzogiorno soffocato da debiti e necessità di austerity, c´è chi giura che a settembre partirà da Napoli il radicamento sul territorio di Futuro e libertà, il partito dei finiani. Una sede, per il Fli, c´è già. E verrà ampliata. All´isola F 10 del Centro direzionale, nel grande appartamento che ospitava “Generazione Italia”, gli ex pidiellini, vicini al presidente della Camera, sono già pronti per la «mobilitazione». E per il lancio della campagna acquisti. Nell´aula della Provincia, oltre ai due consiglieri già schierati (Enrico Flauto e Giovanni Belleré), un altro esponente Pdl sarebbe pronto ad aderire; in Regione, un paio di indecisi potrebbero affiancarsi a Bianca D´Angelo, compagna di Enzo Rivellini, l´altra metà di una agguerrita coppia finiana. In Comune, secondo Rivellini, «un esponente di centrodestra e uno di centrosinistra sono vicini alle nostre posizioni». Ne è così sicuro? «Se è per questo, c´è anche qualche dirigente Pd di area campana, provenienza Margherita, che sta meditando il passaggio, ha chiesto di vedere Fini», aggiunge lui. Rivellini è l´europarlamentare che, ospitando al meeting napoletano del 26 luglio scorso la telefonata di Gianfranco Fini sulla necessità delle «dimissioni per chi è indagato», offrì di fatto l´ultimo pretesto per l´ira berlusconiana e la cacciata dei finiani, fino alla nascita della nuova formazione. E non nasconde che su Palazzo San Giacomo potrebbero concentrarsi nuove attenzioni. «Napoli è una capitale strategica, e sconsiglierei al Pdl campano sia di dare la caccia al finiano, sia di eseguire acriticamente le imposizioni di Roma», è la premessa. Rivellini continua: «In primavera si vota per il Comune e la vittoria del Pdl non è scontata. Non dimentichiamo che proprio nel centro cittadino un salernitano, come De Luca, è riuscito ad arrivare vicinissimo a Caldoro, in alcuni quartieri borghesi ha vinto. Basterebbe che un finiano si ponesse a capo di una lista civica e allora ci divertiremmo». Non starà pensando a candidarsi? «Solo se lo chiedessero i cittadini. È a loro che rispondo». Un´ipotesi che ha più il sapore dell´avvertimento contro il rivale acerrimo, Marcello Taglialatela, che non nasconde di voler correre come sindaco, essendo oggi già deputato Pdl, assessore regionale, vicecoordinatore di partito e consulente per il commissariamento della Sanità. «Nel Pdl campano si gioca a chi accentra più cariche. Una cosa imbarazzante, ci manca solo che i dirigenti facciano anche i panini allo stadio», punge Rivellini. Ma è vero che sono in preparazione addirittura dei manifesti contro le misure della giunta Caldoro? Rivellini conferma e spiega. «Chiariamoci: io non sono contro la giunta Caldoro. Ma l´obiettivo dei finiani è di dare risposte alle comunità. Rispondere ai cittadini del Mezzogiorno che vivono il danno e la beffa di una situazione dolorosa». Qualche dato? «Un onesto napoletano riceve dallo Stato, per curarsi, almeno 500 o 600 euro in meno rispetto ad un onesto abitante di Rovigo. Un buon torinese paga la benzina 1,05 euro al litro mentre un napoletano versa per lo stesso litro 1,45 centesimi. Sui nostri manifesti spiegheremo ai napoletani che non devono prendersela con Bossi, ma con chi hanno votato e non li difende». Una campagna politica che, alla ripresa dalle vacanze, punterà il dito direttamente contro alcune scelte della Regione. «Siamo di fronte ad una delle giunte regionali meno felici, nel suo complesso. Qualche assessore che sarebbe decisivo è assente. Qualche altro, come la Miraglia, è espressione di una lobby di cattedratici e poteri forti alla quale sembra aggrapparsi Caldoro». Non le sembra un giudizio ingeneroso? «Io resto per ora nel progetto Pdl. Ma non posso non vedere lo sfacelo che assedia la Campania e il sud». (di Conchita Sannino da la Repubblica Napoli)
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