sabato 14 maggio 2016

La lista della spesa

di Filomena Baratto 

Vico Equense - Sono con la lista della spesa in mano e non so che scrivere. Parto dal cioccolato fondente 99 per cento, sì, meglio addolcirsi subito e magari servirà per il dolce, una sacher, una caprese, chissà… La carne…Quale carne? Nel pollo ci sono gli antibiotici, nella carne vaccina di tutto di più, in quella di maiale ancora peggio, nella salsiccia non se ne parla proprio! Latticini…latte surgelato, congelato, annacquato, di bufala, ma congelato lo stesso, magari allungato con latte in polvere che fa tanto ingrassare e ai maschietti mettere su petto… Frutta: mele del Trentino, ma ci saranno pesticidi, ciliegie, anche se di stagione saranno piene di medicine, banane, dell’America Centrale, la Chiquita è arcipompata, la Dolè non c’è più, l’Africa bandita dalla tavola, le altre chissà. Il prosciutto…ci risiamo con i maiali, quello cotto è grasso, quello crudo non sempre segue la stagionatura, e poi troppo sale, fa male alla pressione. Il parmigiano deve essere buono, tu credi, ma il latte viene dagli allevamenti che possono essere contaminati, e così ci accontentiamo della stagionatura che ci tranquillizza, come se azzerasse le impurità del latte. Mi vorrei rifare col pane e con la pasta, macchè! Il pane di farina bianca si è scoperto dannosissimo per la salute, peggio di altri alimenti, quello integrale va meglio ma è pieno di tutti i pesticidi e le medicine con cui sono curati i campi di grano, che saranno americani, russi, ma non sicuramente italiani. Una volta i nostri granai erano ricchi e pieni oggi sono vuoti. E pensare che ci sono bambini che non conoscono il grano, non lo hanno mai visto e non sanno che il pane è fatto con la farina di grano.

E poi con questa spada di Damocle sulla testa del cancro che sembra una guardia svizzera che ci guarda dall’alto verso il basso, veramente non se ne può più. Se non sapessimo e fossimo ignoranti sarebbe molto meglio, invece no, c’è questo grande fratello che ci uccide prima ancora di ucciderci. Ho deciso di fare la pizza integrale, ma il lievito farà male? Di buono mi è rimasto il vino di mio padre, i suoi pomodori in barattolo, i suoi polli, le noci, le mie paste con farine scelte, la carne di Vico Equense e solo lì. Il pesce dimenticavo…le alici non posso farle marinate, non tutti hanno l’abbattitore di temperatura come il mio fornitore e sono ricche di vermi, vanno cotte, ma dove sono state pescate? Nel nostro mare? Se è lo stesso mare visto in estate non c’è da fidarsi, sull’acqua salivano reperti che non si possono nemmeno classificare. Idem per qualsiasi altro pesce…E poi il mercurio, il mercurio fa male. Gli yogurt, solo quello greco, gli altri sono una mistura che non si può guardare, arrecano più danno che altro. L’olio…Una volta c’era quello di Puglia, di Toscana, ora non ce n’è più, i soliti sabotaggi! Una volta c’erano le olive ora chissà, forse useranno anche altri semi, altri frutti e quello che ne esce è un ibrido liquido inqualificabile. Ci siamo chiesti cosa mangiamo? Tante raffinatezze, tanti alimenti per tutti i gusti, ma faremmo meglio a mangiarne tre o quattro buoni e al bando le multinazionali, si arrangiassero da sole. E non solo le multinazionali, anche i furbetti del fai da te che credono di imbrogliare il prossimo. La prima guerra da sostenere è quella alimentare. Un gusto primitivo e sano è molto meglio di tante porcherie che trovano spazio sulle nostre tavole facendoci credere di alimentarci e invece ci avvelenano. Ritorniamo al pane fatto in casa, all’acqua presa alla sorgente, alla carne del nostro cortile, al latte di una sola mucca ciascuno, alla verdura del nostro orto. Saremmo tutti più sani e più belli e forse più felici. Oggi siamo tutti arrabbiati e nervosi forse il cibo più che alimentarci ci inacidisce per come è composto.

1 commento:

GIUSEPPE GUIDA ha detto...

sarebbe il caso che la scrittrice facesse una analisi un po' meno generalizzata poichè in tal modo danneggia i prodotti della nostra Penisola sorrentina ed in particolare di Vico Equense.
La prego di attivarsi sul territorio e fare una analisi dei prodotti agricoli e agroalimentari nostrani e fare un po' di pubblicità perchè ne abbiamo forte bisogno.
G. Guida