martedì 5 luglio 2016

A Vico Equense, 'museo' a cielo aperto della grande cucina

Nella cittadina campana tra chef stellati e storici artigiani della gastronomia 

Fonte: Claudio Accogli da Ansa 

Vico Equense - Vico Equense, perla della gastronomia italiana stretta tra il monte Faito e il Golfo di Napoli, si è conquistata negli anni grazie ai suoi artigiani del gusto una importante visibilità nazionale e internazionale. La cittadina, che conta poco più di 22.000 abitanti sparsi su un territorio immenso ha sfornato chef pluristellati. I più noti: Gennaro Esposito e Antonino Cannavacciuolo, celebri anche grazie a vari format televisivi sul mondo della cucina. "Il nostro è un territorio molto particolare perché mette insieme molte energie positive e tante sapienze", sottolinea Esposito nel suo famoso 'Torre del Saracino': "C'è la tradizione molto importante della cucina campana, una tra le più significative d'Italia, che però riesce a essere molto contemporanea perché racconta di pesci, di verdure, di legumi. Quindi una cucina attuale, sostenibile. La cucina del futuro in un certo senso". Esposito, come molti della sua generazione si è fatto le ossa all'estero dopo i primi passi tra i fornelli di Vico Equense. La città ha avuto "la fortuna di avere giovani motivati, che hanno viaggiato e sono tornati molto carichi e pieni di iniziative". Vico è oramai trasformata in un 'museo' a cielo aperto della grande cucina. C'è "Pizza a Metro", che si definisce l'Università della pizza, dove tradizione e buon gusto si affinano di giorno in giorno ma mantenendo i punti fermi di una storia decennale iniziata dal fondatore, Gigino Dell'Amura.
 
Pochi metri più in là apre le porte ai suoi affezionati clienti "Gabriele", tappa fissa per gli amanti del gelato come forma d'arte, e dei latticini in tutte le sue declinazioni. Ma in realtà ogni fiorente negozio di alimentari di Vico Equense è pronto a offrire il proprio gioiello ai visitatori, con rivalità vere e proprie sulla migliore qualità di questo o quell'altro prodotto della zona. Tappa finale al "caffè Zerilli": il locale 'di Bruce Springsteen' come viene chiamato dai fedelissimi del 'Boss'. Il rocker ha mandato in visibilio le migliadi di fan in un concerto a Napoli del 2013, mostrando un manifesto del caffè, gestito dai suoi lontani parenti. "Qui sono a casa", aveva urlato infiammando i fan.

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