Baia di Ieranto a Massalubrense |
Vico Equense - Tutta la penisola sorrentina presenta enormi potenzialità turistiche per essere un territorio con caratteristiche privilegiate in ogni contesto, sia esso culturale, paesaggistico e ambientale. In essa Vico e Massalubrense rappresentano l’apertura e la chiusura per chi viene da Napoli per poi girare verso la costiera amalfitana, nel lato che va in direzione Salerno. Massalubrense di questo territorio occupa la propaggine estrema con un’esposizione unica e con la sua estensione che raggiunge i venti chilometri quadrati. Pur essendo una zona dalla rara bellezza paesaggistica, questo luogo era stato un po’ oscurato dai comuni vicini, località frequentatissime con turisti da tutto il mondo. Il motivo era dovuto al terreno molto accidentato, con pendii a strapiombo, con aspre rocce sul mare dove la costa diventa inaccessibile. Col tempo però è cresciuta la domanda turistica, forse attratti da questo terreno particolare e spettacolare al contempo passando da un turismo di pochi ad un altro estivo. E’ cominciata così la richiesta di case, facendo intendere una maggiore considerazione del territorio e del suo impiego, con attenzione al suo mantenimento giungendo al recupero e alla tutela del patrimonio artistico.
Il vero problema di Massalubrense è stata la conoscenza del suo territorio. Ci sono 20.000 beni suddivisi in 12 categorie: zone archeologiche, insediamenti urbani e rurali, percorsi e viabilità, architetture civili, architetture religiose, testimonianze funerarie, architetture militari, impianti agricoli, impianti industriali, reperti sparsi, istituzioni culturali, zone di valore ambientale. Questo ha permesso una mappa del territorio facendo coniugare svago e apprendimento. In base a questa conoscenza, si effettuano itinerari che comprendano divertimento, balneazione e turismo culturale. Per la maggior parte si tratta di itinerari pedonali per evitare il traffico e immergersi direttamente in un ambiente naturale con un turismo di tipo escursionistico. Il più importante è costituito dagli itinerari pedonali con percorsi costituiti da mulattiere, sentieri, viottoli sterrati. Si attraversano zone incontaminate come la Baia di Ieranto e Punta Campanella. Itinerari di cinque o sei chilometri per un tempo massimo previsto di due ore. I percorsi tengono conto di un limitato dislivello alternato a zone omogenee, punti panoramici, di interesse ambientale, rurale, storico e artistico. Pertanto si sono tre diversi tipi di percorsi: i circuiti, con percorso ad anello per i quali si intende partenza e arrivo allo stesso punto; le escursioni con partenza e arrivo allo stesso punto ma con tragitto diverso e sono quattro :Punta della Campanella; Monte San Costanzo; Ieranto e Montalto; Crapolla, quest’ultimo straordinario fiordo di fronte agli isolotti de Li Galli; le Traversate, che congiungono località diverse. Sono cinque le aree di grande interesse: 1) Punta Campanella, Ieranto e San Costanzo; 2) Piana di Massa,costiera di Marciano, vallone del rio Grande dell’Annunziata; 3) Puolo, Capo di Massa; 4) Marina del Cantone, Recomone, Crapolla; 5) Collina del Deserto e Sant’Agata. Qui l’aspetto orografico ci presenta una zona regolare, costa alta tranne il porto a Marina della Lobra, tra le colture l’olivo, vite, alberi da frutta, il clima è marittimo, terra fertile, acqua abbondante. La Valle del rio Grande contiene gran parte di tutta la storia della penisola sorrentina, una zona che richiede la salvaguardia idrogeologica. Per quanto riguarda la vegetazione ci sono piante rare come la Typha e la Palma nana, oltre ai lecci, ontani, pini, castagneti. Grande importanza e interesse turistico è dato dalle chiese, i conventi, le torri, i casali, i reperti archeologici. Oggi Massalubrense è un luogo da scoprire e riscoprire per la varietà di paesaggi che offre e per essere l’ultima parte dei Monti Lattari. La spina dorsale della penisola finisce proprio qui in una gamma di sorprese come luoghi da scoprire, punti da immortalare, panorami tra i più belli e per la vicinanza a Capri che sembra toccarla con un dito. Vico Equense e Massalubrense hanno in comune il dono di aprire e chiudere la penisola mostrando paesaggi, bellezze naturali, flora, turismo, mare, colture, arte culinaria con cucina stellata. La penisola è tutta una scoperta e al suo interno convivono affinità e differenze che ravvivano la zona e la mettono in risalto.
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