Paolo Siani |
«Nei confronti della scienza non possiamo esprimere indifferenza o diffidenza verso le sue affermazioni e i suoi risultati». Il capo dello Stato Sergio Mattarella strappa applausi ad Ariano Irpino, nel suo intervento all'apertura del meeting Le due culture nel centro di ricerca Biogem. Le agenzie battono la notizia che il governo ha deciso di fare dietrofront e ritirare l'emendamento al Milleproroghe con il quale veniva eliminata l'obbligatorietà dei vaccini nelle scuole. Subito dopo sulla pagina facebook di Paolo Siani compare questa frase: «Una prima battaglia per adesso l'ho vinta. Mi sono battuto per far capire ai miei colleghi in Parlamento che sospendere l'obbligo vaccinale era sbagliato. Il governo in commissione sanità comunica che ritira il decreto sui vaccini. Ora per me ha un senso stare in Parlamento». deputato dem, componente della commissione Sanità, è soprattutto un medico, un pediatra, primario del Santobono. Ed esulta: «È un bei giorno. Tutti i professionisti sentiti in commissione, in modo chiaro e inequivocabile, non solo hanno ribadito che i vaccini servono, ma che per ora serve anche l'obbligo. E noi in Campania ne sappiamo qualcosa». Effettivamente i dati non mentono. Ieri li ha diramati l'agenzia Ansa.
La copertura in Campania è arrivata a quota 95 per cento. Mentre a Napoli bisogna spingere molto di più. In città, infatti, si arriva al 78 per cento. Sono sicuramente vaccinati 124.800 ragazzini, mentre sono da verificare 35.200 casi, a causa di errori di comunicazione dei dati anagrafici, codice fiscale o mancata registrazione vaccinale. Siani parla di «vittoria della scienza e della ragione. Soprattutto perché in modo inaspettato hanno detto che ritirano l'emendamento. Un bei segnale. Vuoi dire anche che d'ora in poi possiamo lavorare insieme». Ma perché hanno ceduto? «Perché dopo tanti pareri sarebbe stato un autogol». Il medico ha più volte sollevato dubbi sulla sua presenza in Parlamento: «Ora ha un senso. D'altronde io sono a Roma per questo. Se non fossi riuscito a convincere ministro e 5 Stelle che stavano sbagliando, sarebbe stata una sconfitta cocente. Ma cambiare idea fa onore alla maggioranza, questo è il senso della vita parlamentare. Mi sto appassionando. Finalmente posso dire di non essermi pentito».
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