Vico Equense - Oggi l’Associazione Pro Faito Onlus ha installato una lampada solare nel Piazzale dei Capi. Da alcuni anni sul monte Faito si è costretti a camminare con le torce, poichè l'illuminazione pubblica non funziona. Il disagio è stato segnalato più volte da residenti e imprenditori della montagna, ma nulla è cambiato. Una situazione davvero pericolosa che non invoglia a vivere la montagna anche di sera. L'impianto è rotto, gli alberi hanno tranciato i cavi e visto che i fusti sono di proprietà per metà della Città Metropolitana e metà Regione si aspetta che siano questi enti a riparare. Mentre si attende che la querelle burocratica venga risolta, un’altra vicenda buia colpisce la montagna. I carabinieri di Sorrento, incaricati di effettuare un sopralluogo dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata hanno sequestrato un’area di circa 1000 metri quadrati. I militari dell'arma, anche alla luce di alcuni carotaggi eseguiti in presenza dell’Arpac e finalizzati a verificare cosa ci fosse sotto il terreno, hanno individuato materiale da costruzione e demolizione, mattonelle, mattoni, tubi, stracci, materiale elettrico. Ci sono anche frammenti che, in attesa di ulteriori analisi, parrebbero cemento-amianto. La vicenda ha origine nel 2017 quando in seguito ad una frana il materiale fu sversato nell'area in questione in modo temporaneo. Successivamente, furono sversati anche materiali edili di diversa provenienza oltre a rifiuti speciali. Una discarica a cielo aperto che, secondo l'amministrazione comunale, è stata bonificata. Il 28 ottobre la Città Metropolitana comunica alla Regione, al Demanio, al Parco dei Monti Lattari, al Comune di Vico e a ad altri enti che ha effettuato un sopralluogo e che effettivamente i rifiuti sono stati rimossi. Annuncia l’avvenuto smaltimento, fa sapere che la Regione Campania ha prodotto una valutazione di incidenza e comunica che il 3 novembre avrebbe proceduto «allo stendimento del materiale ed alla copertura con terreno vegetale per realizzare un’area pic nic».
Dopo il sequestro disposto dalla Procura e attuato dai Carabinieri, partiti e associazioni ambientaliste hanno chiesto chiarezza su questa situazione e sull'intera gestione dell'area del Faito. "Non ci sta bene che le istituzioni trattino questo argomento come se fosse un caso riservato - dichiara il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli - e riteniamo grave che l'ente parco non sia stato informato su queste procedure. Faremo nei prossimi giorni un sopralluogo sull'area insieme alle associazioni ambientaliste e ai cittadini»
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