IL RICONOSCIMENTO
di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Massa Lubrense - La leggenda racconta che fu proprio in queste acque cristalline che Ulisse si lasciò ammaliare dal canto delle sirene nel suo viaggio di ritorno verso Itaca. Dal mito alla realtà il passo è tutto sommato breve se si pensa che anche oggi chiunque scorga l'insenatura della baia di Ieranto non può non restarne incantato. Lo stesso effetto che questo promontorio del Comune di Massa Lubrense, al confine tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana, a poca distanza dagli isolotti dell'arcipelago de Li Galli e separato da una sottile striscia di mare da Capri e dai suoi faraglioni, deve aver suscitato negli autori della guida Lonely Planet dedicata alle spiagge più belle del mondo.
LA SELEZIONE
Una raccolta non una classifica che vuole accompagnare i lettori alla scoperta dei litorali dove poter fare il bagno vivendo un'esperienza fuori da comune. Tanto che nel titolo si fa riferimento a spiagge «incredibili». «Con fotografie e consigli utili su come raggiungere ciascuna spiaggia e le ragioni per cui Lonely Planet le ha selezionate fra le 100 migliori, questa è la raccolta definitiva di sabbia, pietra e mare che il mondo ha da offrire».
E così che viene presentata la guida. Il meglio per chi ama il mare, insomma. Ci sono località rinomate, ma anche calette poco conosciute nella «Best Beaches: 100 of the World's Most Incredibile Beaches». Dai fiordi del nord Europa alle più piccole isole greche, passando per Africa, Asia, America ed Australia, gli autori della Lonely Planet hanno battuto le coste di tutti i continenti per scoprire e fotografare le 100 spiagge più incredibili del mondo. Grotte, fiordi e faraglioni, spettacolari baie e barriere coralline: ce n'è per tutti i gusti. Ovviamente non poteva mancare l'Italia.
LE ITALIANE
Sono tre le spiagge del Belpaese inserite nell'elenco. Oltre alla baia di Ieranto c'è Cala Goloritzé che sorge alla base di una profonda gola del golfo di Orosei, in provincia di Nuoro, lungo la costa orientale della Sardegna. La terza è Cala Capreria, splendida caletta che si raggiunge a piedi, dopo aver camminato circa un chilometro e mezzo lungo il sentiero principale della Riserva dello Zingaro, in provincia di Trapani, in Sicilia.
TESORO DEL FAI
Ma è la baia di Ieranto quella che regala le suggestioni più intense. Donata nel 1987 dalla Italsider al Fondo ambiente italiano è l'unico bene di proprietà del Fai presente in Campania. Un incantevole tratto di costa circondato dal verde della macchia mediterranea che nel corso del tempo ha saputo offrire bellezza e ispirazione, ma anche frutti e risorse grazie a una terra feconda e ad un sottosuolo ricco. È anche un sito storico di rilievo assoluto. È qui che, come riportano le cronache del tempo, i greci edificarono un tempio in onore della dea Atena sulle cui rovine i romani costruirono quello per Minerva. Risalgono, invece, al medioevo le torri difensive di Montalto e Campanella, issate allo scopo di impedire le invasioni dei pirati saraceni. Segni importanti sul territorio sono stati lasciati anche da un più recente passato industriale, legato a una cava di roccia calcarea dismessa negli anni '50 del secolo scorso.
AREA PROTETTA
Oggi la baia di Ieranto è riconosciuta «Sito di Interesse Comunitario» ed è anche zona «B» di riserva generale dell'Area marina protetta di Punta Campanella. L'elevato livello di biodiversità la rende una destinazione ideale per chi ama il contatto con la natura incontaminata. Caratteristiche che hanno affascinato anche gli autori della guida 2024 Lonely Planet delle spiagge più belle del mondo. «Una grande soddisfazione per l'Area marina protetta di Punta Campanella, per Massa Lubrense e per la penisola sorrentina - sottolinea il presidente del Parco, Lucio Cacace -. La baia è un gioiello che in questi anni abbiamo contribuito a preservare, e allo stesso tempo è un laboratorio naturale per attività ecosostenibili, in modo da garantire sia una corretta fruizione sia la sua tutela».
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