di Massimiliano D'Esposito – Il Mattino
IL PROVVEDIMENTO
Sorrento - Prima l'ordinanza per il decoro urbano che vieta di andare in giro per le strade a torso nudo o in costume da bagno; poi quella che impone il divieto di aprire sexy shop e cannabis store nel centro cittadino, seguita a sua volta, a distanza di pochi giorni, dalle misure contro l'accattonaggio ed anche dalla stretta nei confronti dei rumori molesti. Ed ora il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, ha deciso di vietare la degustazione e la vendita di prodotti tipici all'esterno degli esercizi commerciali. Sono tutti provvedimenti che ruotano intorno ad una stessa parola chiave: vivibilità. Esigenza che si scontra con i numeri da capogiro fatti segnare dal turismo nel post pandemia. Flussi record di viaggiatori provenienti da ogni angolo del mondo che diventano difficili da gestire. Anche perché in tanti vogliono approfittare della presenza sul territorio di una mole enorme di potenziali clienti. Ma la popolazione residente inizia a manifestare segnali di insofferenza e l'amministrazione comunale decide di correre ai ripari. Già nell'estate di due anni fa è arrivata l'ordinanza per la «tutela del decoro urbano e della decenza tipici del normale convivere civile». In pratica quella che imponeva un giro di vite nei confronti di quanti se ne andavano in giro o si sedevano ai tavolini dei bar seminudi.
RUMORI E SCHIAMAZZI
Non finisce qui. Qualche giorno dopo è arrivata anche la nuova ordinanza che contiene «misure antiaccattonaggio e mendicità molesta». In questo caso già i predecessori di Coppola, Marco Fiorentino e Giuseppe Cuomo, avevano tentato di arginare il fenomeno, ma senza ottenere grandi risultati. Sempre allo scorso novembre risale anche il dispositivo che vieta rumori fastidiosi e schiamazzi dalla mezzanotte alle 7. È poi di questi giorni la stretta contro quello che il sindaco Coppola identifica come «l'abuso delle attività di degustazione» che consiste nell'offrire a titolo di liberalità ai pedoni che transitano o passeggiano assaggi di prodotti. Pratica che diventa molesta nel momento in cui, come evidenzia il primo cittadino di Sorrento, si inseguono gli ospiti o si pubblicizzano i prodotti ad alta voce «con modalità non compatibili con il decoro dei centri storici di un Comune a vocazione turistica». E così è scattato già dall'altro giorno «il divieto di organizzare degustazioni su aree esterne e di offrire assaggi di prodotti (liquori alcolici, analcolici, prodotti dolciari, rustici e della tradizione in genere) in prossimità dell'ingresso degli esercizi commerciali». Attività che d'ora in poi potranno svolgersi esclusivamente all'interno degli esercizi commerciali, sempre che siano «in possesso dei requisiti sanitari prescritti».
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