martedì 29 aprile 2025

Faito, lo zio di Thabet: «Ricorda poco ma ha saputo della morte della sorella»

Ieri nuovo sopralluogo della Procura, utilizzati anche i droni 

di Gennaro Scala - Il Corriere del Mezzogiorno

Napoli - «Thabet ha saputo della morte della sorella, ma non ricorda bene cosa sia successo il giorno della tragedia». È il dottor Ezeldeen Marie, zio dei due ragazzi arabo-israeliani che si trovavano nella cabina della funivia del Faito precipitata nel giorno di Giovedì Santo, a spiegare come sono stati i primi momenti di lucidità del 23enne. La sorella Janan, farmacista di 25 anni, è morta sul colpo; Thabet, invece, è rimasto gravemente ferito, è stato sottoposto a un intervento chirurgico all'Ospedale del Mare e fino a tre giorni fa è stato tenuto in coma farmacologico. «Il recupero sarà lungo per i problemi legati soprattutto alle fratture - spiega lo zio - ma il quadro clinico è confortante. Migliora di giorno in giorno». Al capezzale di Thabet c'è il fratello maggiore Mohamed, 32 anni, medico internista. È lui che da giorni si sta interfacciando con il personale sanitario. È a lui che è toccato dire al 23enne che Janan non ce l'aveva fatta. Mohamed dovrà tornare a Tel Aviv, dove vive e lavora e in Italia arriverà il padre del ragazzo. I genitori di Thabet e Janan erano rimasti in Israele per badare agli altri figli. La notizia del risveglio risale a sabato scorso. Un risveglio lento, graduale. Da affiancare, soprattutto dal punto di vista psicologico. Thabet è l'unico sopravvissuto e testimone della tragedia del 17 aprile, costata la vita alla sorella Janan, 25 anni, ai coniugi Margaret Elaine e Graeme Derek Winn, di 58 e 65 anni, e a Carmine Parlato, 59 anni, il macchinista della cabina precipitata.

 

Il giovane è ancora ricoverato nella terapia intensiva dell'ospedale napoletano e, dal momento in cui ha aperto gli occhi, ha potuto scambiare qualche parola con il fratello medico, che è ospite al Residence Ospedale del Mare. I parametri della respirazione del ragazzo, dopo la sospensione della sedazione, appaiono in netto miglioramento. «Permangono ancora i parametri renali in riserbo per una diuresi insufficiente», fanno sapere i medici. Domenica, a Castellammare di Stabia, è arrivata per il riconoscimento delle salme che si trovano in obitorio la sorella Graeme Derek Winn e cognata di Elaine Margaret. Dopo una breve tappa al Comune, insieme a un'amica di famiglia e al console si è recata presso l'obitorio stabiese per il riconoscimento delle salme. Ultima tappa è stata la funivia, il luogo in cui ha perso la vita il fratello Graeme. La donna ha deposto dei fiori insieme al sindaco Luigi Vicinanza. «Mio fratello e mia cognata viaggiavano moltissimo - ha spiegato la donna -. Per sapere dove fossero sarebbe servito un geolocalizzatore». Poi ha voluto sapere nel dettaglio la dinamica dell'incidente. Capire come fossero morti Graeme e Margaret. Infine, ha detto: «Spero non abbiano sofferto». Quella del Faito è una ferita aperta, in particolare per la vedova di Carmine Parlato che, durante i funerali ha puntato il dito contro chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza, affermando che «non è stata una fatalità». Intanto, ieri nuovo sopralluogo lungo la funivia del consulente nominato dagli inquirenti; il perito si è intrattenuto nel punto in cui la cabina precipitata era quasi arrivata prima di cadere. Anche in questa ispezione la polizia scientifica ha sorvolato l'aera sequestrata utilizzando dei droni.

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