Massa Lubrense - Operazione notturna nelle acque della riserva marina protetta di Punta Campanella con le forze congiunte di guardia costiera e militari dell´Arma che hanno sorpreso in flagranza di reato 4 pescatori di frodo intenti a sbriciolare i fondali per estrarre i prelibati datteri di mare. Denunciate alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata S. L. , A. C. , C. D. , R. C. , di età compresa tra i 36 ed i 48 anni, tutti originari di Castellammare di Stabia. Rinvenuti e sequestrati datteri di mare per circa mezzo quintale, oltre ad una consistente attrezzatura subacquea costituita da svariate bombole di ossigeno, erogatori, pinne, maschere, martelli e pinze utilizzati per distruggere la roccia ed estrarre i vietatissimi molluschi da rivendere ad attività ristoratrici senza scrupoli dell´interland napoletano e del nord-Italia. Per la prima volta, inoltre, si è proceduto al sequestro di una imbarcazione dotata di un potente motore fuoribordo da 150 cv con il quale spesso i pescatori di frodo sono sfuggiti alle motovedette dei militari. L´intera operazione è stata conclusa alle 4 di ieri mattina grazie all´impiego dei carabinieri della compagnia di Sorrento coordinata dal capitano Federico Scarabello, dal nucleo navale operativo diretto dal maresciallo Pierluigi Chiocca e dai militari della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia coordinati dal comandate Mario Valente. L´impiego della motovedetta cc 514 N dei militari dell´Arma, di 2 gommoni oceanici della classe Alfa e del nucleo sommozzatori della capitaneria di porto di Napoli, ha reso possibile individuare i 4 datterari che in immersione erano riusciti inizialmente a sfuggire alla cattura nascondendosi negli anfratti delle rocce. L´operazione si è svolta nel pieno della riserva marina protetta di Punta Campanella, a poche centinaia di metri dallo “Scoglio del Vervece” situato in zona “A”. Colti in flagrante sono stati deferiti a piede libero e dovranno rispondere del reato di disastro ambientale per avere deturpato in maniera irreversibile la flora marina, distrutto parte dei fondali provocando la morte della Posidonia che funge da barriera all´erosione delle coste e da polmone del mare producendo ossigeno ed avere estratto dalle rocce i datteri di mare la cui raccolta, il commercio ed il consumo sono vietati dal 1988 con decreto 401 del 30 agosto. (Vincenzo Maresca Positano News)giovedì 12 giugno 2008
Pescatori di frodo, 4 denunciati.
Massa Lubrense - Operazione notturna nelle acque della riserva marina protetta di Punta Campanella con le forze congiunte di guardia costiera e militari dell´Arma che hanno sorpreso in flagranza di reato 4 pescatori di frodo intenti a sbriciolare i fondali per estrarre i prelibati datteri di mare. Denunciate alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata S. L. , A. C. , C. D. , R. C. , di età compresa tra i 36 ed i 48 anni, tutti originari di Castellammare di Stabia. Rinvenuti e sequestrati datteri di mare per circa mezzo quintale, oltre ad una consistente attrezzatura subacquea costituita da svariate bombole di ossigeno, erogatori, pinne, maschere, martelli e pinze utilizzati per distruggere la roccia ed estrarre i vietatissimi molluschi da rivendere ad attività ristoratrici senza scrupoli dell´interland napoletano e del nord-Italia. Per la prima volta, inoltre, si è proceduto al sequestro di una imbarcazione dotata di un potente motore fuoribordo da 150 cv con il quale spesso i pescatori di frodo sono sfuggiti alle motovedette dei militari. L´intera operazione è stata conclusa alle 4 di ieri mattina grazie all´impiego dei carabinieri della compagnia di Sorrento coordinata dal capitano Federico Scarabello, dal nucleo navale operativo diretto dal maresciallo Pierluigi Chiocca e dai militari della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia coordinati dal comandate Mario Valente. L´impiego della motovedetta cc 514 N dei militari dell´Arma, di 2 gommoni oceanici della classe Alfa e del nucleo sommozzatori della capitaneria di porto di Napoli, ha reso possibile individuare i 4 datterari che in immersione erano riusciti inizialmente a sfuggire alla cattura nascondendosi negli anfratti delle rocce. L´operazione si è svolta nel pieno della riserva marina protetta di Punta Campanella, a poche centinaia di metri dallo “Scoglio del Vervece” situato in zona “A”. Colti in flagrante sono stati deferiti a piede libero e dovranno rispondere del reato di disastro ambientale per avere deturpato in maniera irreversibile la flora marina, distrutto parte dei fondali provocando la morte della Posidonia che funge da barriera all´erosione delle coste e da polmone del mare producendo ossigeno ed avere estratto dalle rocce i datteri di mare la cui raccolta, il commercio ed il consumo sono vietati dal 1988 con decreto 401 del 30 agosto. (Vincenzo Maresca Positano News)
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