mercoledì 19 settembre 2012

Non è Renzi il problema del Pd

Fonte: Michele Fina da Europa Quotidiano 

Matteo Renzi
Stefano Menichini ha fatto una domanda e un'osservazione. La domanda è: se vince Renzi? Ovviamente se vince sarà il candidato del Pd e dei suoi alleati. Una domanda, tuttavia, un po' provocatoria visto che Bersani dovrebbe già aver vinto le primarie per la guida del Pd e contestualmente per l'investitura a premier e, nonostante questo, ha voluto rimettere tutto in gioco. Lo dico io che in quell'occasione ho sostenuto convintamente Dario Franceschini. M'interessa invece di più l'osservazione del Direttore che segue la domanda: anche se Renzi dovesse perdere sarà un potenziale di allargamento del consenso per il Pd? Lo è e lo sarà ma io penso che, se la discussione dovesse rimanere solo allo scontro “rottamatori” vs “usato garantito”, i danni saranno maggiori dei benefici. Sarà difficile, ad esempio, che tutti coloro che saranno chiamati ai gazebo delle primarie per votare “contro i vecchi” più che per le proposte di Renzi poi alle elezioni voteranno serenamente Bersani. Per contro, una sconfitta di Renzi sarà un pessimo servizio alla sacrosanta esigenza del rinnovamento del Pd. Ecco perché credo che anche alcuni dirigenti di lungo corso del Pd siano felici di tenere il confronto sulla “mistica della giovinezza”. Poco importa se così Bersani potrà vedere assottigliato il suo consenso. Poco importa se questo è un terreno storicamente fertile per tutte le destre (da “giovinezza primavera di bellezza”) ed anche per le degenerazioni antiparlmentari ed antieuropeiste (Mattia Calise, candidato grillino a Sindaco di Milano, aveva 20 anni). Ed infine poco importa se questa discussione offusca il merito delle proposte del Pd sul da farsi per uscire dalla crisi del paese. Più che a Renzi dunque è ai “venerati maestri” che rivolgo, con rispetto, l'invito a fare un passo di lato. Rinuncino alla richiesta di deroghe sul limite dei tre mandati. Deroghe che, non a caso, fanno il paio con la deroga alla Statuto per permettere a Renzi di correre nelle primarie.
Un passo di lato non significa pensionamento visto che, giustamente, il prossimo parlamento ed il prossimo presidente del consiglio dovranno doverosamente tener conto di un mix di innovazione ed esperienza per i compiti di governo e di rappresentanza in Europa. Basta uno, il più intelligente, che faccia questa scelta e gli altri saranno orientati a seguirlo. A quel punto avremo un dibattito che farà emergere la differenza tra le proposte di merito, che pure a Verona e a Reggio Emilia ci sono state, ed il rinnovamento smetterà di essere un argomento polemico per diventare un sistema automatico di funzionamento della politica. E non solo della politica visto che il resto della classe dirigente italiana predica il ricambio per bocca di coloro che sono lì da decenni. Infine, quando saremo tornati a misurarci con i problemi del paese, emergerà anche l'inconsistenza di alcuni luoghi comuni. Ad esempio che nel Pd vi siano alcuni giovani nostalgici del passato. Scrivono Sacco e Caliandro nel bel libro Italia reloaded che «la nostalgia è la pellicola della rimozione». Non a caso chi ci accusa di nostalgia ha una storia che tenta disperatamente di rimuovere. Chi invece non ha di questi problemi guarda la realtà presente dritto negli occhi ed indaga con laicità il passato. È invece lecito avere dubbi, senza essere vetero, sull'idea che insistere con politiche iperliberiste ci porti fuori dalla crisi. Visto che sono le stesse che nella crisi ci hanno cacciato. Il Pd deve restare un partito plurale ma deve anche smetterla di essere incapace di dire da che parte sta e qual è, con chiarezza, il suo progetto. Ma la nostra è anche la generazione che ha scelto come missione politica l'orizzonte che da il titolo a questo giornale: l'Europa. Nonostante sul rafforzamento dell'unione politica del continente, oggi Costituzione degli Stati Uniti d'Europa, nel passato molte sono state le timidezze delle sinistre europee. In questo senso io non considererei un insulto essere chiamato giovane neodegasperiano.

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