E’ una specie protetta. Dalla costiera è stato trasportato al centro per il recupero della fauna selvatica che è attivo a Napoli, nell’ex ospedale psichiatrico del Frullone
Fonte: Fabrizio Geremicca da Il Corriere del Mezzogiorno
Sorrento - Bracconieri in azione in costiera sorrentina. La vittima è un giovane esemplare maschio di falco pellegrino, rapace dal caratteristico cappuccio nero che in picchiata può raggiungere, secondo stime effettuate dagli etologi, i 320 chilometri all’ora. «Mercoledì sera – racconta Claudio d’Esposito, del Wwf - ha telefonato in sezione un signore che vive a Sorrento, in via Atigliana, e ci ha detto che nel cortile interno della sua abitazione era precipitato un rapace. Siamo andati a recuperalo ed abbiamo visto che era un pellegrino, colpito da vari pallini da caccia. Giovedì mattina noi del Wwf lo abbiamo portato all’ Asl, dove venerdì sera la polizia provinciale è andata finalmente a prenderlo, per trasferirlo al centro per il recupero della fauna selvatica che è attivo a Napoli, nell’ex ospedale psichiatrico del Frullone. Spero di sbagliarmi, ma dubito che l’uccello possa farcela a sopravvivere».Il falco pellegrino è una specie protetta e non cacciabile. «Purtroppo – prosegue d’Esposito – sono tutt’altro che infrequenti i casi di rapaci impallinati dai cacciatori. Accade per imperizia, perché si spara a qualunque cosa vola, senza neppure capire di cosa si tratti, o per dolo, per il gusto sadico di ammazzare.
Proprio la scorsa settimana abbiamo recuperato un altro rapace, stavolta una poiana, anch’esso abbattuto da qualche demente armato». Altro fenomeno, non meno dannoso per la biodiversità, è l’uccellagione con le reti, con i richiami e con similari attrezzature proibite, che colpisce cardellini ed altri uccelli. Sulle colline della penisola sorrentina - da Casarlano a Priora, dai Colli di San Pietro a Boiano, dalla Sperlonga a Torca – più volte sono state smantellate dalle guardie del Wwf e dalla Forestale trappole illegali. Servirebbero però più uomini e mezzi, perché il corpo della Forestale di Castellammare, quello deputato alla sorveglianza in penisola sorrentina, ha meno di dieci agenti.
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