martedì 16 ottobre 2018

Sapori e Saporì

di Filomena Baratto

Vico Equense - Tutta colpa della “Omaggio a Bologna”, la pizza con la mortadella e crema di pistacchi! Un giorno, per caso, l’ho assaggiata e da allora è diventata la mia preferita. Ma deve essere fatta ad arte, altrimenti dà fastidio, fino a diventare indigesta. Mio figlio si cimenta brillantemente con la pizza, quando il lavoro glielo permette, superando sua madre che una volta faceva una “signora” pizza. Poi è arrivato lui, con la sua tecnica perfezionata nel tempo, che della pizza ne ha fatto un culto e in famiglia mangiamo solo la sua. In una di queste sere sociali a casa mia, sono venuta a conoscenza della pizza Omaggio a Bologna. Mi fu detto, allora, che era un gusto della pizzeria Saporì a Seiano. Mio figlio le conosce tutte, prova in giro le pizze, un palato fine e difficile, ed è arrivato a un buon livello se mio padre ora la mangia volentieri, mentre una volta era esclusa dalla sua cucina. La prima Bologna, quella di mio figlio, l’ho assaggiata a casa mia a tavola con 20 persone, dove ognuno diceva la sua per la novità, giungendo alla conclusione che la migliore era quella di Saporì. Mi ero sempre promessa di andarci ma non trovavo l’occasione, né il tempo. Poi è successo, per caso, strada facendo. Si trova a Seiano in un punto meraviglioso, accanto al famoso cancello dove furono girate le scene di “Pane, amore e…”. Passando lì davanti sentivo la voce del maresciallo con la cagnolina in braccio e la francese che accorreva a riprendersela. Il panorama, il terrazzo, la vista sul mare, la cura nei particolari, l’aria che si respira, l’ordine e il servizio e non da ultimo la pizza, ne fanno un locale di tutto rispetto. A leggere il menù c’è l’imbarazzo della scelta. A fatica abbiamo prenotato tra una marea di gusti. L’unica ad essere ben sicura sul gusto ero solo io che volevo “fortissimamente volevo” la Bologna, senza alcuna ombra di dubbio. Gli altri hanno passato in rassegna il menù, confusi ne hanno chiesta una, tanto per ordinare. L’attenzione è stata presa, tra le altre, dalla “Ciummarella”, la pizza con peperoncini verdi, di ottimo aspetto, che quando è arrivata a tavola era oltremodo stracolma di pomodoro e friarielli. Ma la mia Bologna, appena si è presentata ai miei occhi, aveva una visione celestiale.


I commensali la guardavano e la scrutavano pur avendone davanti un’altra, così che ho dovuto condividerla. Alla fine mi sono prodigata così tanto che a me sono rimasti due pezzi. Prima ci siamo però deliziati con un fiore di zucca ripieno e gustandolo ci chiedevamo se la ricotta e il gamberetto si sposassero bene insieme. A mio parere spezzava benissimo, ma gli altri lo preferivano solo con la ricotta. De gustibus… Il bello della serata è stato il dolce. Abbiamo ordinato 4 cheesecake, ai frutti di bosco. Il cameriere ci ha consigliato di prenderne tre, tra cui un dessert ai tre cioccolati, togliendoci il gusto di avere ognuno la sua porzione nel piatto. Molto apprezzato il suo consiglio solo dopo aver consumato il dolce. Accanto una coppia francese ha partecipato ai nostri discorsi, soprattutto per i sorrisi della nostra conversazione, illuminandosi a vederci gesticolare. Devo dire che Saporì ha superato l’esame, per i tempi brevi del servizio, la bontà della pizza ( tra l’altro piaciuta anche al pizzaiolo di casa mia), l’attenzione al cliente, i consigli dati. I camerieri non arrivano al tavolo trafelati tra una corsa e l’altra dalla cucina, si muovono veloci ma sereni, molto vigili e pronti ad ogni evenienza. Peccato che non era il giorno del mio compleanno, altrimenti non avrei resistito ai tanti auguri dispensati in sala dall’alto della filo diffusione come quelli ricevuti da una ragazza seduta a un tavolo centrale con gli amici. Alla fine della serata la “ciummarella” ha incantato il suo assaggiatore, la Bologna mi ha tenuta occupata per un bel po’ evitando qualsiasi parola o sguardo con gli altri: troppo intenta a gustare. Il nostro gruppo con velleità da “Gambero Rosso”, diciamo più un “gamberetto”, è rimasto colpito da tutto tranne che per il prezzo. Un po’ più alto rispetto alla media, ma sicuramente indice di cura e attenzione ai dettagli e al benessere del cliente. Proporrei, a questo punto la pizza “Gamberetto rosso”e il gusto potrebbe essere proprio quello del ripieno del fiore: ricotta e gamberetti, con qualche spruzzata di pomodoro. La prossima volta la chiederò!

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