Vico Equense - Hanno bloccato il centro di Vico Equense, con i loro furgoni, suonando clacson e sirene. Sono gli operatori delle fiere della Campania che hanno così manifestato per denunciare il profondo disagio nel quale si trovano. In Città il 31 gennaio si sarebbe dovuta svolgere la fiera in occasione dei festeggiamenti dei santi patroni Ciro e Giovanni, ma l’aumento esponenziale dei contagi ne ha impedito lo svolgimento. «Noi siamo per il dialogo e trovare una soluzione. – spiegano i fieristi - Prima di manifestare abbiamo scritto al Comune per chiedere il diritto al lavoro. Loro ci hanno risposto annullando la festa.» Così, da diversi centri, sono arrivati per protestare e sottolineare che le loro attività sono ferme da due anni. «Feste e sagre, non distruggiamo la tradizione» c'era scritto su un cartello. «Vogliamo lavorare. Ci state portando al fallimento: basta con i vostri ‘mi dispiace’», hanno ripetuto una volta arrivati nel piazzale Giancarlo Siani antistante il municipio. «Se siamo qui – si legge sul cartello di una donna – è per un motivo valido: non lavoriamo da ventiquattro mesi». Una protesta rumorosa e racconti di disperazione. Al suono dei clacson dei propri furgoni i fieristi campani hanno contestato le restrizioni che hanno limitato lavoro e incassi. La categoria è oramai alle strette da due anni di restrizioni. La richiesta, quindi, è quella di poter continuare a lavorare “in sicurezza”. Una condizione difficile, visto che la legge non vieta lo svolgimento delle fiere, ma chiede l'uso del green pass.
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