IL CASO
di Fiorangela d'Amora - Il Mattino
Vico Equense - Lavori sul Monte Faito per la creazione di un impianto antincendio, il Wwf denuncia le opere in Procura. È braccio di ferro tra il presidente del "Wwf Terre del Tirreno" Claudio D'Esposito e il Comune di Vico Equense. Il progetto è finanziato con 2 milioni circa di fondi Pnnr e riguardano la creazione dell'importante rete di approvvigionamento dei bocchettoni idrici su tutta la montagna. Dopo la terribile stagione degli incendi nel 2017 e tanti altri roghi che si sono ripetuti negli anni, la rete idrica dovrebbe essere l'utile strumento per prevenire e semmai contenere le fiamme.
IL DOSSIER
Le ruspe sono arrivate sulla montagna già da qualche mese. Sbancamenti di terreno, taglio delle radici di alberi secolari e interventi all'interno dei boschi sono imponenti, tanto da destare l'attenzione di alcuni residenti e degli ambientalisti che hanno documentato con foto e video le modalità dei lavori che stanno avvenendo senza tenere conto dell'ecosistema nel quale intervengono, in una parte del Parco Regionale dei Monti Lattari dove inoltre vanno messe in campo particolari protezioni e modalità.
«Sono in corso da mesi lavori di scavo sull'intera montagna, ai margini della carreggiata sotto il colletto dei grandi alberi che costeggiano le strade ma anche in aree sterrate naturali, per allocare tubature e condotte varie con l'ausilio di escavatori, ruspe e martelli pneumatici, che stanno comportando asportazione di terreno e tonnellate di pietre e il taglio delle radici di secolari alberature con il rischio concreto di mettere a repentaglio la salute delle piante e la loro stessa futura stabilità». Così si legge nella nota arrivata alla Procura di Torre Annunziata a firma di D'Esposito che denuncia anche irregolarità nelle procedure. «Per la posa delle tubature antincendio il nullaosta del Parco Regionale dei Monti Lattari è stato revocato in autotutela nel maggio 2023, in quanto il richiedente Comune di Vico Equense non è il legittimo proprietario della montagna, che appartiene invece alla Città Metropolitana e alla Regione Campania. I lavori, sprovvisti dell'autorizzazione dei proprietari non sarebbero possibili, inoltre il progetto parrebbe addirittura modificato dopo aver usufruito dei finanziamenti». Sotto accusa anche il nuovo impianto di illuminazione che già lo scorso anno aveva destato l'attenzione degli ambientalisti: «Tutte opere che per le modalità di esecuzione ci appaiono fuorilegge, già denunciate dal Wwf a novembre scorso - spiega D'Esposito - assieme alle modalità improprie di smaltimento dell'asfalto proveniente dalla demolizione del manto stradale per realizzare le trincee e allocare le tubature».
IL VERTICE
Accuse che il sindaco di Vico Equense, Giuseppe Aiello, rigetta parlando di una «vicenda del tutto paradossale. Si tratta di un finanziamento Pnrr che avremmo potuto attuare in un altro luogo del nostro territorio e che invece abbiamo inteso mettere in atto sul Monte Faito dopo i devastanti incendi del 2017. L'obiettivo è realizzare una rete antincendio per salvaguardare la montagna e per risolvere il problema degli sversamenti fognari, sostituendo e migliorando la rete esistente, in sinergia con l'Ente gestore. Un intervento atteso da decenni e gradito dall'intera comunità del Faito che vive questi disagi da tantissimi anni». Deciso ad andare avanti per la sua strada, il sindaco sa che si tratta di opere invasive ma necessarie e per questo chiederà nelle prossime ore un incontro con il procuratore capo di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso per illustrare il progetto e le sue finalità. «Siamo pronti ad ascoltare tutte le associazioni - conclude Aiello - ma la nostra priorità è la salvaguardia del Faito, dell'ambiente, della vivibilità della comunità residente e dell'intero indotto turistico che ne deriva».
Nessun commento:
Posta un commento