LA LINEA DURA
di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Vico Equense - Ridurre i rischi per la popolazione di ritrovarsi invischiata nelle spire della ludopatia. In tutta Italia si moltiplicano le iniziative per contrastare le dipendenze. Linea nella quale si inserisce ora il sindaco di Vico Equense, Giuseppe Aiello, che per tutelare i concittadini, in modo particolare i più giovani, ha deciso di imporre limitazioni agli esercizi dove si pratica il gioco d'azzardo e si raccolgono le scommesse. Lo ha fatto firmando un'ordinanza che introduce regole più stringenti e controlli serrati. Il provvedimento interviene sul regolamento di polizia urbana: le sale giochi possono essere aperte dalle ore 10 alle 22, con accesso vietato ai minorenni non accompagnati, disponendo, inoltre, che possano sorgere ad una distanza non inferiore ai 250 metri dai luoghi di culto, da case di cura e di riposo e da istituzioni scolastiche. D'ora in poi, quindi, per gli esercizi dove non è espressamente vietato l'accesso ai minori, vengono introdotti nuovi orari. Dall'1 ottobre al 31 maggio, possono essere operativi dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 21, poi dall'1 giugno al 30 settembre ancora dalle ore 10 alle 13, ma nel pomeriggio dalle ore 16 alle 23. Per quanto riguarda i locali ai quali gli under 18 non possono entrare, l'apertura è dalle 10 alle 24. Esteso anche il discorso relativo alle distanze da osservare.
Per i nuovi insediamenti e in caso di rinnovo di strutture già esistenti, è stabilito che non possano trovarsi a meno di 250 metri dai luoghi sensibili, vale a dire istituti scolastici o formativi di qualsiasi ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia e i nidi d'infanzia; le strutture sanitarie e ospedaliere, incluse quelle dedicate all'accoglienza, all'assistenza e al recupero di soggetti affetti da qualsiasi forma di dipendenza o in particolari condizioni di disagio sociale o che comunque fanno parte di categorie protette; le strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario, scolastico o socioassistenziale; i luoghi di culto. L'obiettivo è di porre argine rispetto alla dipendenza dal gioco d'azzardo patologico (Gap), un fenomeno in crescita, capace di infiltrarsi nelle pieghe della società e di causare danni economici, psicologici e relazionali devastanti. Una «malattia sociale», così come definita dall'Oms. Una patologia in grado di compromettere la salute e la condizione del singolo individuo e della sua famiglia assimilata ad altre dipendenze. «L'incapacità di resistere all'impulso di giocare d'azzardo o fare scommesse - spiega il sindaco Aiello - è un disturbo molto serio che può arrivare non solo a distruggere la vita delle persone e dei loro familiari, ma anche a determinare situazioni di allarme sociale e, nei casi più gravi, a generare fenomeni criminosi, spingendo l'individuo a commettere furti o frodi oppure ad alimentare l'usura». Una problematica trasversale, che non conosce distinzioni di età o classe sociale e che spesso rimane nascosta, alimentando vergogna ed isolamento. «La nostra non è una battaglia contro qualcuno, ma una scelta a favore di tutti», ha chiarito il primo cittadino di Vico Equense

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