giovedì 20 gennaio 2022

Quirinale: tutto fermo

Il nome per il Quirinale a quattro giorni dalla prima votazione ancora non c’è. Per il momento è tutta tattica politica. Dopo gli incontri del centrodestra, che hanno per ora portato ad un timido sostegno alle velleità di Silvio Berlusconi, tocca ora al centrosinistra riunirsi e trovare un’intesa comune. Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza sono concordi su un punto: l’impresentabilità del Cavaliere. Sul resto, però, è ancora il vuoto. Nell’incontro di ieri tra il segretario PD, il capo politico del M5S Giuseppe Conte e il segretario di Articolo Uno Roberto Speranza si è sottolineato proprio questo: “Siamo disposti ad adottare qualsiasi strategia per far saltare la candidatura di Silvio Berlusconi, compresa l’uscita dall’Aula” avrebbero detto fonti dell’M5S dopo l’incontro, cita Adnkronos. Al termine dell’incontro, ha fatto anche sorridere il tweet fotocopia dei tre leader: “Ottimo incontro. Lavoreremo insieme per dare al Paese una o un Presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi. Siamo aperti al confronto. Nessuno può vantare un diritto di prelazione” hanno scritto, riferendosi ovviamente alle presunte pretese del centrodestra sulla scelta del nome per il Quirinale basate sui numeri e i rapporti di forza in Parlamento. Se la sinistra piange, la destra non ride. Dice Matteo Salvini: «Sono pronto a fare un nome capace di mettere d'accordo tutti». Replica Giorgia Meloni: «Anche noi ne abbiamo almeno uno da proporre». Chiosano da Forza Italia: «Pure noi a nomi siamo messi bene». E a pochi giorni dall'inizio delle votazioni per il presidente della Repubblica viene il dubbio che il centro destra non abbia un piano B, ma tre. Intanto nessun vertice, per il momento, per il centrodestra. I tempi per sciogliere la riserva per il Quirinale da parte di Silvio Berlusconi non sarebbero ancora maturi. Per Matteo Renzi, invece, l’ipotesi Cavaliere presidente della Repubblica non esiste: "Non ha i numeri" ripete il leader di Italia Viva. 

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