domenica 15 settembre 2024
Lo studio. «Sarno pericoloso. Tanti metalli pesanti trovati nel fondale»
Il fiume Sarno è «una bomba a orologeria».
I livelli di contaminazione delle sue acque e
dei fanghi di drenaggio «sono a un punto di
non ritorno», con «rischi concreti per la salute
dell'ecosistema e dell'uomo».
Sono «risultati choc», lo specchio di «una
situazione allarmante», quelli messi nero su
bianco da un'analisi condotta pro bono
dall'oncologo della Terra dei fuochi Antonio
Giordano, commissionata dal sindaco di
Sacafati (Salerno) Pasquale Aliberti che ieri ha
depositato «una dettagliata relazione tecnicoscientifica alle autorità e agli enti competenti:
Presidenza del Consiglio dei ministri, ministero
dell'Ambiente, ministero della Salute, prefetto
di Salerno, prefetto di Napoli, prefetto di
Avellino, procura della Repubblica di Nocera
Inferiore, presidente della Regione
Campania», informa Giordano, scienziato
italiano in forze negli Usa dove dirige lo
Sbarro Institute for Cancer Research and
Molecular Medicine della Temple University di
Philadelphia, e in Italia guida il Dipartimento
di Biotecnologie mediche dell'università degli
Studi di Siena.
In base alla disamina delle relazioni della
Geoconsultlab, società incaricata dal
Consorzio di bonifica dell'Agro-NocerinoSarnese per conto della Regione Campania di
analizzare le acque, Giordano spiega:
«Nonostante la rimozione della classificazione
HP7 dal report aggiornato, le concentrazioni di
contaminanti rilevati, tra cui antimonio,
arsenico, cadmio, cromo esavalente,
mercurio, selenio, stagno e tallio, sono
rimaste invariate.
La loro presenza in concentrazioni rilevabili è
preoccupante per gli effetti tossici anche a
basse dosi - avverte l'oncologo - per i
meccanismi di bioaccumulo e di tossicità
cronica». (Il Corriere del Mezzogiorno)
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