E’ sempre più spumeggiante il Capodanno del Mugnaio celebrato dal Mulino Caputo.
Anno dopo anno, la festa in campo diventa più partecipata, in perfetta sintonia con la tradizione contadina, che fa di questo momento un passaggio fondamentale dell’anno agrario.
L’atmosfera è bucolica e gioiosa e l’intervento dei protagonisti legati alla lavorazione del grano è corale ed entusiasta.
L’appuntamento, quest’anno, è fissato per lunedì 25 giugno, (presso l’azienda D’Amore, a Frignano, in provincia di Caserta) a partire dalle 17.00, quando l’Ad dell’azienda, Antimo Caputo, firmerà il contratto di filiera per il prossimo anno: si tratta di un patto tra i contadini, attraverso la Green Farm di Michele Mennino, azienda campana specializzata nell’assistenza agli agricoltori, e il Mulino Caputo.
La stipula del contratto rende la coltivazione del grano sicura e controllata.
Da anni, la gestione del “Campo Caputo” in Campania è animata da una condivisione di valori e visioni con la Green Farm che riguarda l’intera filiera: dalla selezione della varietà da coltivare, in funzione delle peculiarità climatiche e del suolo, alla semina fino al raccolto e allo stoccaggio dei grani.
Un costante supporto tecnico alla filiera è offerto dal lavoro di un team di agronomi che curano la selezione e l’utilizzo di grani delle migliori varietà che, unite alle caratteristiche e alla gestione del territorio, consentono di ottenere un frumento di panificabilità superiore, con delle specifiche caratteristiche di forza, estensibilità, tenuta e sapore.
I campi Caputo, che il prossimo anno raggiungeranno i 3000 ettari di coltivazione, sono dedicati alle colture di grano tenero GRANO NOSTRUM.
Lunedì 25, dopo il rinnovo del patto di filiera, si procederà con la mietitura e, infine, ci sarà una grande festa celebrativa e benaugurante, con la condivisione di un menu contadino, l’accensione di tre forni e la preparazione delle pizze da parte di alcuni dei più bravi maestri campani, tra cui: Gino Sorbillo, Davide Civitiello, Pasqualino Rossi e Teresa Iorio.
Alla fine, come si conviene a una vera festa, ci saranno il brindisi e il taglio della torta, preparata per l’occasione dal maestro pasticcere di Pompei, Salvatore Gabbiano.
Quest’anno, le celebrazioni della mietitura saranno accompagnate dalla musica de I Bottari della Cantica Popolare.
“Continuiamo nel progetto della tracciabilità perché è sempre più importante monitorare l’intero iter produttivo” ha dichiarato l’Ad dell’opificio, Antimo Caputo “un percorso ampiamente consolidato che ha portato, in questi anni, il Mulino Caputo, prima azienda al Sud, a sottoscrivere un vero e proprio contratto di filiera: dal grano fino al completamento dell’intero processo di trasformazione”.
“Una delle nostre priorità è il rispetto della tradizione, nell’ambito della quale applichiamo tutte le innovazioni che ci consentono di garantire al consumatore prodotti di altissima qualità” ha sottolineato Caputo “La nostra solida esperienza, unita alla gestione del Campo Caputo, ci consente di avere un’antenna sul raccolto durante tutto l’anno, fino alla mietitura”.
In questo modo Mulino Caputo riesce ad assicurare ai consumatori e agli artigiani la genuinità del grano utilizzato e l’eccelsa qualità dei prodotti impiegati attraverso una filiera controllata.
Del resto, ricerca delle materie prime di qualità e tutela delle tecniche di lavorazione tradizionali sono le linee guida di questa azienda, giunta alla terza generazione di mugnai.
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