Vico Equense - Ieri mattina in Consiglio comunale è stato approvato all’unanimità l’atto di trasferimento, l’accordo di valorizzazione e il relativo programma per la Torre di Punta la Guardia a Seiano, menzionata per la prima volta in una lettera che Carlo I d’Angiò, il 19 aprile del 1277. Per decenni l’area dove si erge la torre è stata meta di passeggiate e gite, punto di ritrovo per chi ama stare a contatto con la natura e essere circondato da un panorama mozzafiato, fino a quando l’unico passaggio è stato sbarrato da un portone di legno. Quella di Punta la Guardia è una delle tre torri che caratterizzano lo stemma della città di Vico Equense. Per accedere all’area dove si erge lo storico monumento è necessario attraversare una zona di proprietà privata. Nonostante denunce e proteste, quel portone resta sprangato. La torre oggi è abbandonata così come le aree agricole limitrofe. Durante il Consiglio comunale di tutto si è parlato tranne di cosa prevede il progetto di valorizzazione dell’amministrazione comunale. È sembrata più una corsa ad appuntarsi la medaglia al merito per aver acquisito al patrimonio comunale il bene. È utile e necessario chiarire che il manufatto architettonico della Torre di Punta la Guardia ha uno sviluppo effettivo di ridotte dimensioni, la cui pianta è pressoché quadrata, 7 metri per 7. Tale superficie, in riferimento agli ambienti interni, si riduce ulteriormente per effetto delle spesse mura perimetrali, pertanto non siamo in presenza di un bene architettonico che per dimensioni e sviluppo volumetrico, di per se, sia in grado di assolvere ad una funzione compiuta, bensì le potenzialità del bene vanno ricercate nella sua unitarietà con il contesto circostante costituito dagli spazi esterni, dal paesaggio agricolo che lo circonda composto da terrazzamenti secolari coltivati ad olivi e dalla struggente e incantevole vista sul Golfo di Napoli, che dalla sommità della Torre raggiunge il suo apice.
Seppur piccolo, questo bene va prima recuperato, e l’amministrazione comunale spera nei fondi del Pnrr, circa 2 milioni di euro richiesti nell’ambito di una misura denominata “parchi e giardini”. Il trasferimento al patrimonio comunale rappresenta solo il primo passo. Il progetto di valorizzazione previsto dal Comune prevede molteplici funzioni. Saranno allestite mostre temporanee d’arte e fotografiche. Luogo di incontro per piccoli convegni che potranno essere amplificati e raggiungere i fruitori non in presenza attraverso le moderne tecnologie. Aula a servizio di campi di volontariato nazionali ed internazionali e laboratori sulla tutela, recupero e valorizzazione del paesaggio. Aula a servizio di campi di volontariato nazionali ed internazionali e laboratori sull’ambiente naturale e agrosistema. Aula a servizio di corsi sul recupero delle antiche tecniche di realizzazione di opere rurali quale la realizzazione di muri a secco in pietra calcarea locale e irreggimentazione delle acque a tutela dei terrazzamenti e del territorio, spazio per laboratori di educazione ambientale rivolti alla popolazione scolastica locale, regionale ed extraregionale. Infine non escluso la funzione di fondale scenografico in uno con il paesaggio circostante e la vista sul Golfo di Napoli in occasione di concerti al termine di escursioni o specifici concerti all’alba ed al tramonto da tenersi nelle aree esterne, per promuovere la bellezza dei luoghi, favorire piccoli gruppi e musicisti emergenti, il tutto per coinvolgere cittadini e turisti in momenti che consentiranno di riappropriarsi di luoghi speciali della nostra terra.
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